Quello che resta

«Quello che resta»: è taggata così, sulle agenzie di stampa, questa fotografia che ritrae la scarpa di un bambino migrante, rimasta impigliata nel filo spinato che costeggia le rive del fiume Rio Grande a Eagle Pass, nello Stato del Texas.

Non sappiamo di chi sia esattamente quella scarpa. Ma sappiamo che essa è il simbolo di una nuova tragedia della migrazione: ieri, infatti, al confine tra il Texas e il Messico, due bambini e una donna sono annegati nel fiume. Una morte tragica che si poteva evitare: il Dipartimento per la sicurezza nazionale degli Usa, infatti, ha accusato Austin di aver impedito agli agenti federali di oltrepassare il confine per soccorrere i migranti. Dal canto suo, il Texas ha dichiarato di aver perquisito il fiume dopo l’allerta della polizia di frontiera, ma di non avervi trovato alcun migrante.

Non è la prima volta che Austin e Washington si scontrano sul tema delle migrazioni: da mesi, la tensione tra il Texas, governato dal repubblicano Greg Abbott, e l’amministrazione Usa del democratico Joe Biden è molto alta, soprattutto dopo la dibattuta normativa di Austin che dà alla polizia il potere di arrestare ed espellere i migranti che provengono dal Messico ed entrano in Texas senza autorizzazione. Inoltre, da aprile 2022 Austin invia bus di migranti verso New York e Chicago, in segno di protesta con le politiche di accoglienza volute dalla Casa Bianca.

Sul tema sono intervenuti, nei giorni scorsi, anche i vescovi della zona frontaliera texo-messicana: in un documento congiunto intitolato “Costruire il futuro con i migranti”, pur riconoscendo il diritto degli Stati di controllare i propri confini, i presuli lanciano un forte appello al rispetto dei diritti umani e invocano corridoi umanitari sicuri per i migranti. Affinché di essi non resti solo una scarpa, bensì la vita, la dignità.