· Città del Vaticano ·

«L’isola che non c’è» di Antonio Musarra

Geografie immaginarie
tra realtà, miti e allegorie

 Geografie immaginarie  QUO-011
15 gennaio 2024
Alla fine, una rotta — decisamente generica, ma sicuramente affascinante — l’aveva indicata all’inizio del secolo scorso James Matthew Barrie nel suo Peter Pan: Neverland la si poteva trovare seguendo la seconda stella a destra, vicino alla Via Lattea, raggiungibile allo spuntare del sole. Niente coordinate geografiche, dunque, e neppure un mare da solcare, perché per sognare l’isola perfetta, o quella custode di misteri, oppure quella che nasconde tesori non servono carte nautiche, ma solo tanta fantasia. La stessa che agli albori delle civiltà spinse intrepidi uomini a prendere il largo verso l’ignoto, alla ricerca di nuovi mondi, di terre inesplorate. Un desiderio che ha continuato ad alimentare per millenni avventure e scoperte, commerci e scambi culturali. Una storia entusiasmante, che ha dato vita a leggende secolari, ...

Questo contenuto è riservato agli abbonati

paywall-offer
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati