· Città del Vaticano ·

L’udienza a Unicoop Firenze Fondazione “Il Cuore si scioglie” (5 gennaio)

Una scelta
nel segno del “cuore”

 Una scelta nel segno del “cuore”  QUO-008
11 gennaio 2024

Tutte le strade portano a Roma, in particolare quelle del “cuore”. Il 5 gennaio le hanno percorse 87 pullman che trasportavano circa quattromila soci e anche alcuni dipendenti di Unicoop Firenze — cooperativa di consumatori con sede in Toscana — per raggiungere il Vaticano, e in particolare la Sala Nervi. Ad attenderli un’udienza con Papa Francesco, in occasione dei cinquant’anni della cooperativa, accordata anche in virtù della collaborazione avviata nel 2020 dall’Elemosineria apostolica con la Fondazione “Il Cuore si scioglie”, il “braccio solidale” di Unicoop Firenze, che periodicamente garantisce viveri per le persone bisognose di Roma e di tutta Italia, oltre a intervenire in occasioni speciali come per la guerra in Ucraina.

Il simbolo della Fondazione è un cuore di ghiaccio che sciogliendosi, grazie al calore delle azioni umane, ritrova la sua vitalità. E di “cuore di carne” al posto di cuori di pietra, citando Ezechiele, ha parlato il Pontefice, suscitando entusiasmo e commozione. «Cuori, mente e mani: ti seguiremo Papa Francesco» scrive Carlotta su Facebook, riferendosi al passaggio del discorso in cui il Papa esorta a tenere insieme i linguaggi dell’agire cristiano: «che la mente sia unita al cuore e alle mani, che il cuore sia unito alle mani, per fare, e alla mente; e che le mani siano al servizio del cuore e della mente». «Papa Francesco con poche parole ci fa riflettere sulla grande importanza che hanno» ha aggiunto Franca, mentre Elena ha dichiarato che porterà per sempre nel suo cuore «l’incontro con Papa Francesco, la sua accoglienza affettuosa, le parole di apprezzamento per la nostra cooperativa».

In effetti, il Pontefice dimostra di conoscere molto bene Unicoop Firenze, ricordando l’articolo 2 dello statuto della cooperativa, dove se ne evidenziano le finalità e cioè, «salvaguardare gli interessi dei consumatori, la loro salute e sicurezza anche accrescendone e migliorandone l’informazione e l’educazione».

«Siamo davvero onorati di aver avuto la possibilità di incontrare Papa Francesco e siamo rimasti molto colpiti dai continui riferimenti ai valori caratterizzanti la nostra cooperativa — ha spiegato Daniela Mori, presidente del Consiglio di sorveglianza di Unicoop Firenze —. Questa vicinanza di intenti è emersa in particolare quando ha ricordato che l’incontro fra chi ha maggiori possibilità e chi invece è nell’indigenza non deve ridursi a mera filantropia, ma diventare un momento di arricchimento reciproco. Nelle attività solidali che proponiamo ai nostri soci è, infatti, sempre presente questo impulso alla partecipazione, come momento di incontro e di conoscenza fra esseri umani quali noi siamo solo quando operiamo insieme agli altri». Non a caso, quando la Fondazione “Il Cuore si scioglie” nacque nel 2010, fu scelta come slogan una frase del poeta inglese John Donne, che recitava: «Nessun uomo è un’isola». Alle parole sono seguiti i fatti e numerose sono state le attività in Italia e nel mondo, portate avanti con la tensione costante a coinvolgere emotivamente ed attivamente il maggior numero di persone possibile. Ben prima della nascita della Fondazione, però, Unicoop Firenze ha svolto negli anni la sua attività di sostegno nei confronti di chi vive in condizioni di fragilità con numerose iniziative: fra quelle più consolidate c’è la raccolta alimentare per i più bisognosi che vivono in Toscana e che si realizza grazie ad un intreccio di forze, quelle dei soci e dei clienti, della cooperativa e di una rete di associazioni attiva sul territorio.

La giornata in Vaticano arriva a conclusione di un anno di celebrazioni: nel 1973, infatti, si fusero le due principali cooperative di consumatori dell’area centrale (Toscocoop e Unicoop Empoli), dando vita a Unicoop Firenze, che opera oggi in sette province con 140 punti vendita con oltre un milione e centomila soci. Divenuta una delle maggiori imprese della Toscana, per fatturato e numero di dipendenti, e la seconda cooperativa d’Italia per dimensioni, affonda le sue radici nelle numerose piccole cooperative che sorsero prima e dopo le due guerre mondiali per offrire un modello alternativo di vendita, improntato non ad accumulare guadagni, ma a garantire cibo di qualità alle migliori condizioni. Ancora oggi è questo il principio che guida la cooperativa e che è condiviso dallo stesso Bergoglio: «Considerando fin dall’inizio la tutela del consumatore al di sopra del suo semplice aspetto commerciale, voi siete arrivati a coglierne una dimensione umana fondamentale: quella di aiutare ciascuno a fare qualcosa per gli altri, cioè a vivere la carità, l’amore fattivo. In questo modo ricordate che salvaguardare il bene della persona significa non solo prendersi cura di alcuni suoi interessi settoriali, ma promuoverne la piena realizzazione e dignità».

Ma torniamo al cuore. Soci e dipendenti che hanno partecipato all’udienza sono rientrati alle loro case colmi di gioia e di ricchezza, grazie alle parole di Francesco. Le frasi che hanno lasciato più il segno, come racconta Antonio, sono quelle che contenevano proprio la parola “cuore”: «Il Papa dice che il cuore è una fonte di conoscenza, che quella dell’intelletto è incompleta. Senza il cuore non ci conosciamo veramente». Ma il passaggio che più ha commosso, a detta di molti fra i soci di Unicoop Firenze, è stato il seguente: «Nelle confessioni, a volte domando alle persone: “Quando lei fa l’elemosina, guarda negli occhi la persona, tocca la mano, o butta i soldi lì?”. Toccare, toccare l’indigenza, toccare, un cuore che tocca; guardare e capire. Non dimenticatevi questo» ha raccomandato Papa Francesco. Siatene certi, non lo dimenticheranno.

di Cecilia Morandi
Direttore responsabile dell’«Informatore», mensile di Unicoop Firenze