· Città del Vaticano ·

Spunti di riflessione

Ragione di gioia

 Ragione di gioia  QUO-008
11 gennaio 2024

Uno studioso che esamina la vita religiosa degli italiani, scrive: Essi, «nei piccoli gesti quotidiani ma anche nei momenti importanti della vita, si dimostrano profondamente religiosi. Basti il dato stupefacente dei matrimoni che, nonostante il calo, continuano ad essere celebrati in chiesa... Da sempre sentiamo l’esigenza di affidarci a qualcuno lassù, per vivere con maggiore ottimismo le fatiche quotidiane e cercare conforto nelle crescenti tribolazioni... La fede degli italiani è salda» (Alberto Luppichini).

Che cosa ci attira verso la fede, verso Dio? Che cosa ha attirato quei primi quattro discepoli, di cui abbiamo sentito nel Vangelo? Avevano un lavoro, una casa, una famiglia. Avevano tutto quello che è necessario per una vita piena. Eppure, passa uno che non conoscono, lasciano tutto, lo seguono per un lavoro sconosciuto e certamente difficile: pescatori di uomini. Cosa vedono in quell’uomo?

Cosa vediamo noi in Cristo? Dev’essere certamente una “buona notizia”: «il Regno di Dio è vicino» (Vangelo). La buona notizia è Cristo, è la sua Parola, che può trasformare una vita.

Il cristianesimo è anzitutto vita, e non dottrina o morale. Diceva Paolo vi: «Il cristianesimo non è la negazione di soddisfazioni oneste. Il cristianesimo è fonte di gioia, ragione di gioia. Verità stupenda nel suo significato!».

È questo che ci attira verso Cristo. Cristo è la ragione della nostra fede. Allora, anche se è difficile sapere quando Cristo chiama, dobbiamo tenerci pronti a riconoscere
la sua voce e a seguirlo.

di Leonardo Sapienza
 

Il Vangelo in tasca

Domenica 21 gennaio, iii del Tempo ordinario
Prima lettura: Gio 3, 1-5. 10;
Salmo: 24;
Seconda lettura: 1 Cor 7, 29-31;
Vangelo: Mc 1, 14-20.