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Pellegrino di speranza

 Pellegrino di speranza  QUO-003
04 gennaio 2024

Da quello “recuperato” in Africa in apertura di anno, dove non aveva potuto recarsi nel luglio precedente, a quello “mancato” a Dubai agli inizi del dicembre scorso, Papa Francesco nel 2023 non ha rinunciato ai viaggi internazionali nonostante le difficoltà di movimento e ulteriori problemi di salute. Repubblica Democratica del Congo (Rdc) e Sud Sudan dal 31 gennaio al 5 febbraio, Ungheria dal 28 al 30 aprile, Portogallo dal 2 al 6 agosto, Mongolia dal 31 dello stesso mese al 4 settembre, i Paesi toccati nel corso di quattro visite, alle quali va aggiunta quella a Marsiglia dal 22 al 23 settembre. Non un viaggio in Francia, ma nella città portuale, per intervenire ai “Rencontres Méditerranéennes” dedicati alle problematiche legate all’accoglienza dei migranti. Tema particolarmente caro a Papa Bergoglio, che dieci anni fa aveva inaugurato i viaggi del suo pontificato recandosi nell’isola siciliana di Lampedusa, perché profondamente toccato dal naufragio proprio nel Mediterraneo di una “carretta del mare” carica di disperati provenienti dall’Africa.

E proprio nel continente nero, segnato da conflitti e violenze interne sono iniziati i viaggi del 2023 con tappe nella capitale della Rdc, Kinshasa, e in quella sudsudanese, Juba, dove ha compiuto un pellegrinaggio ecumenico di pace insieme con l’arcivescovo di Canterbury e il moderatore dell’Assemblea generale della Chiesa di Scozia. Sono seguiti quindi due appuntamenti europei: nella capitale ungherese, Budapest, dove era già stato mezza giornata il 12 settembre 2021 a celebrare la messa conclusiva del 52° Congresso eucaristico internazionale; e in quella portoghese, Lisbona, sede della xxxvii Giornata mondiale della gioventù, con una “puntata” anche al santuario mariano di Fátima (già visitata nel maggio 2017, centenario delle apparizioni della Vergine alla Cova da Iria). In Asia la destinazione è stata la capitale mongola «presso un popolo piccolo in una terra grande», come ha detto sul volo che lo ha condotto a Ulaanbaatar

Oltre a questi cinque viaggi portati a termine continuando a usare il bastone e la sedia a rotelle per gli spostamenti, ce n’era infine in programma un altro dal 1° al 3 dicembre negli Emirati Arabi Uniti, in occasione della Conferenza degli Stati parte alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Cop-28). Ma accogliendo con grande rammarico la richiesta dei medici Francesco ha annullato la visita. Ciononostante ha comunque fatto sentire la propria voce attraverso un videomessaggio e inviando il cardinale segretario di Stato come suo rappresentante ai lavori dell’assise di Dubai.