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Pagine di spiritualità
e di fede

 Pagine di spiritualità e di fede  QUO-003
04 gennaio 2024

Tra i documenti pontifici che hanno caratterizzato il 2023, prescindendo da quelli normativi che pure sono stati numerosi e importanti ai fini dell’esercizio del ministero petrino, intendiamo ricordarne alcuni particolarmente significativi dal punto di vista pastorale. Tralasciando l’esortazione apostolica a tutte le persone di buona volontà Laudate Deum, sulla crisi climatica (alla quale nel numero precedente abbiamo dedicato uno dei due approfondimenti principali, l’altro era per il Sinodo sulla sinodalità ), ad attirare l’attenzione è un testo dalla forma analoga. Pubblicato il 15 ottobre — appena pochi giorni dopo il precedente che era del 4 — ha insolitamente il titolo in francese: si tratta di C’est la confiance, esortazione apostolica sulla fiducia nell’amore misericordioso di Dio, firmata in occasione del 150° anniversario della nascita di santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo, avvenuta ad Alençon il 2 gennaio 1873, e del centenario della sua beatificazione (29 aprile 1923). Auspicando che il suo messaggio «sia assunto come parte del tesoro spirituale della Chiesa», Francesco presenta santa Teresina «come frutto maturo della riforma del Carmelo e della spiritualità» di santa Teresa d’Avila, nella cui memoria liturgica viene pubblicata la lettera.

È nota la devozione di Papa Bergoglio per la patrona delle missioni, proclamata da Giovanni Paolo ii dottore della Chiesa e di cui lo stesso Pontefice argentino ha canonizzato i genitori Luigi e Zelia, nel 2015, durante il Sinodo sulla famiglia. Non solo, proprio quest’anno, il 7 giugno, le ha dedicato una catechesi nella serie delle udienze generali sullo zelo apostolico e nella circostanza erano presenti in piazza San Pietro le reliquie di Teresina, insieme con quelle della sua mamma e del suo papà santi.

E sempre in tema di santi particolarmente venerati, Francesco ha inviato una lettera all’intera famiglia religiosa che ha raccolto l’eredità spirituale del Poverello di Assisi per commemorare l’viii centenario della Regola bollata, ovvero la conferma della Regola dei Frati minori da parte di Papa Onorio iii presso il Laterano, avvenuta il 29 novembre 1223. Datata 9 novembre, anniversario della Dedicazione della basilica Lateranense, l’epistola di Papa Bergoglio è un invito a «osservare la povertà e l’umiltà e il santo Vangelo del Signore Nostro Gesù Cristo», così come otto secoli fa richiesto da san Francesco ai suoi frati.

Da ultimo, tra le lettere, val la pena ricordare quella con cui il Pontefice «in vista del prossimo Giubileo del 2025» annuncia di aver «costituito presso il Dicastero delle Cause dei Santi la “Commissione dei Nuovi Martiri - Testimoni della Fede”, per elaborare un Catalogo di tutti coloro che hanno versato il loro sangue per confessare Cristo e testimoniare il suo Vangelo». Datato 3 luglio, il documento papale intende «proseguire la ricognizione storica per raccogliere le testimonianze di vita, fino allo spargimento del sangue, di queste nostre sorelle e questi nostri fratelli» sulla scia di quanto avvenuto durante il Grande giubileo del 2000. In pratica un aggiornamento che rilancia anche la connotazione ecumenica dell’iniziativa di Giovanni Paolo ii, visto che «la ricerca riguarderà non soltanto la Chiesa cattolica, ma si estenderà a tutte le confessioni cristiane». Proprio il Pontefice polacco, nella lettera apostolica Tertio millennio adveniente, auspicava che non andasse perduta «l’eredità della nube dei militi ignoti della grande causa di Dio». E il 7 maggio 2000 essi furono ricordati in una celebrazione ecumenica al Colosseo, in cui rappresentanti delle Chiese e comunità ecclesiali da tutto il mondo evocarono, assieme al vescovo di Roma, la ricchezza di ciò che Francesco ha successivamente definito “ecumenismo del sangue”. Di conseguenza, anche nel prossimo Anno santo «ci ritroveremo uniti per una simile celebrazione» conclude il Papa.

Una categoria a parte è infine costituita dalle lettere apostoliche, quasi tutte in forma di motu proprio, e per lo più aventi carattere normativo. Esula da tale definizione quella scritta da Papa Francesco nel quarto centenario della nascita di Blaise Pascal. La lettera apostolica Sublimitas et miseria hominis datata 19 giugno già nell’incipit mostra il tema che intende sviluppare il Pontefice. Scrive infatti: «Grandezza e miseria dell’uomo formano il paradosso che sta al centro della riflessione e del messaggio» del filosofo francese nato quattro secoli fa a Clermont. «Per tutta la vita egli ha cercato la verità. Con la ragione ne ha rintracciato i segni». E «in un secolo di grandi progressi in tanti campi della scienza, accompagnati da un crescente spirito di scetticismo filosofico e religioso, Blaise Pascal si è mostrato un infaticabile ricercatore del vero, che come tale rimane sempre “inquieto”, attratto da nuovi e ulteriori orizzonti».