· Città del Vaticano ·

L’intenzione di preghiera per il mese di gennaio

Per il dono della diversità
nella Chiesa

 Per il dono   QUO-002
03 gennaio 2024

«Per il dono della diversità nella Chiesa». È l’intenzione proposta da Francesco per il mese di gennaio e diffusa dalla Rete mondiale di preghiera del Papa con il video pubblicato sul sito www.thepopevideo.org e tramite la app Clik To Pray.

Il breve filmato si apre con il simbolo della croce intagliato nel legno, attraverso la quale si intravede una religiosa che assiste un anziano. Ed è proprio la croce, simbolo di unità e di diversità, ad attraversare tutto il video. Una croce che è raffigurata sulle porte, nella pietra, nelle chiese, mostrando ogni volta la ricchezza delle varie comunità cristiane proprio nelle loro differenze. A questo proposito, Papa Francesco sottolinea che «non dobbiamo avere paura della diversità dei carismi nella Chiesa. Al contrario, dobbiamo rallegrarci di vivere questa diversità». Infatti, aggiunge, «già nelle prime comunità cristiane, diversità e unità erano molto presenti e in tensione, per essere risolte in un piano superiore».

Ma c’è di più, evidenzia il Pontefice. Infatti, «per avanzare nel cammino della fede abbiamo bisogno anche del dialogo ecumenico con i nostri fratelli e sorelle di altre confessioni e comunità cristiane. Non come qualcosa che confonde o crea disagio, ma come un regalo che Dio fa alla comunità cristiana perché cresca come un solo corpo, il corpo di Cristo».

Si deve considerare che nel mese di gennaio si celebra, nell’emisfero settentrionale, la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, che quest’anno ha per tema: «Amerai il Signore tuo Dio... e il tuo prossimo come te stesso (Luca 10, 27)». Proprio per questo, il Pontefice fa riferimento alle altre Chiese e confessioni cristiane, come quelle orientali. «Hanno alcune tradizioni proprie, alcuni riti liturgici specifici — osserva — ma mantengono l’unità della fede. La rafforzano, non la dividono».

Mentre nel filmato scorrono immagini di persone in preghiera, che evidenziano diversità di tradizioni, paesi, culture e confessioni religiose, il Papa fa notare che «se ci lasciamo guidare dallo Spirito Santo, la ricchezza, la varietà, la diversità non diventano mai motivo di conflitto. Lo Spirito ci ricorda che anzitutto siamo figli amati di Dio. Tutti uguali nell’amore di Dio e tutti diversi». Da qui, l’invito alla preghiera, perché «lo Spirito ci aiuti a riconoscere il dono dei diversi carismi dentro le comunità cristiane e a scoprire la ricchezza delle differenti tradizioni rituali in seno alla Chiesa cattolica».

Il video si conclude con l’immagine di una enorme croce formata da migliaia di cristiani di varie provenienze, quasi a raccogliere idealmente l’appello del Papa a conoscere e riconoscere la diversità dei carismi.

Commentando il tema scelto del Pontefice, il gesuita Frédéric Fornos, direttore internazionale della Rete mondiale di preghiera del Papa, sottolinea «che la diversità dei carismi, delle tradizioni teologiche e rituali nella Chiesa cattolica, è qualcosa di positivo. Ci sono anche molte tradizioni spirituali, come quelle promosse dagli ordini e dalle congregazioni religiose». Dio ama la diversità, aggiunge il gesuita, perché rappresenta «un segno della presenza dello Spirito Santo. Così ci conduce alla pienezza della verità, alla piena ampiezza, altezza e profondità del suo amore». La nostra fede, aggiunge, «cresce quando ci apriamo a questa diversità, anche nel “dialogo ecumenico con i nostri fratelli e sorelle di altre confessioni e comunità cristiane”».

Tradotto in 23 lingue e con una copertura stampa in 114 Paesi, il video è stato creato e prodotto dalla Rete mondiale di preghiera in collaborazione con l’agenzia La Machi e il Dicastero per la comunicazione.