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La buona Notizia
Il Vangelo della domenica del Battesimo del Signore (Mc 1, 7-11)

Come un qualunque uomo comune

 Come un qualunque uomo comune  QUO-001
02 gennaio 2024

Il racconto del battesimo di Cristo in Marco è breve e sobrio, proprio come tendono a esserlo tutti quelli nel più corto tra i vangeli. Gli altri libri ci offrono indicazioni sul carattere di Giovanni e, attraverso di lui, sul carattere di Gesù. Marco, nel suo racconto dell’incontro tra profeta e Salvatore, ci dice solo l’essenziale. La sua narrazione breve esalta il racconto.

Giovanni sussulta nel grembo di sua madre all’udire la voce di Maria, secondo il Vangelo di Luca. Il Vangelo di Giovanni ci dice che, vedendo Gesù tra quanti si recano da lui presso il Giordano, il Battista dice «io non lo conoscevo», l’uomo, probabilmente un suo congiunto, che lui dichiara essere «l’agnello di Dio, […] che toglie il peccato del mondo». Questo momento di stupita consapevolezza, nel quale Gesù sta tranquillamente tra la folla che spera di essere liberata dal suo senso di peccato, agli occhi di Giovanni è trasformato dalla travolgente comprensione che la rettitudine e la santità del suo parente Gesù sono di genere completamente diverso rispetto a tutto ciò che ha incontrato fino ad allora. Con la sua presenza tra i mortali come uno di loro, Dio sta già operando una remissione dei peccati molto più profonda di quella che Giovanni, per quanto grande, possa anche solo iniziare a offrire.

Giovanni è andato nel deserto per prepararsi a dire la cruda verità e a offrire consolazione a un popolo preparato dalla tradizione ad apprezzare i suoi profeti. Ha l’aspetto e conduce la vita di un asceta. I farisei e i sadducei che si recano da Giovanni sono agghindati, preparati e disciplinati come uomini religiosi. Per quanto ci è dato sapere, Gesù ha lavorato solo come carpentiere. Questa figura di santità che trasforma il mondo attende il battesimo in mezzo ai peccatori, proprio come un qualunque uomo comune.

Quello che in Matteo sembra essere imbarazzo o confusione da parte di Giovanni — dice, molto ragionevolmente, «Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?» — rispecchia un momento inimmaginabile. Un profeta si trova faccia a faccia con l’adempimento della profezia. La difficoltà di Giovanni a esprimere in che misura sente la differenza tra la sua missione e quella di Gesù conferma la sua intuizione profetica e l’alta posizione che occupa nella narrativa sacra. Gesù desidera e accetta il suo battesimo.

Secondo Marco, il Vangelo di Gesù Cristo inizia con la predicazione di Giovanni Battista e con la promessa che «Dopo di me viene uno che è più forte di me […]. Io vi ho battezzati con acqua, ma egli vi battezzerà con lo Spirito Santo». Questo è vero, e non è altro che la prefigurazione di una verità più grande. Ci viene detto che Gesù va da Giovanni dalla Galilea. Non intercorrono parole tra loro. Gesù non parla proprio. Sappiamo che il battesimo c’è stato perché «uscì dall’acqua». E in quel momento preciso «vide aprirsi i cieli e lo Spirito discendere su di lui come una colomba». Ciò che si è visto quando si sono aperti i cieli non ci viene narrato, ma le parole ci dicono che l’uscita di Gesù dal fiume è un evento la cui bellezza mobilita in risposta la magnificenza del creato. Allora, lo Spirito invocato dal linguaggio impetuoso del Battista discende su di lui «come una colomba», in modo gentile, silenzioso, elegante. In questo importantissimo silenzio si ode la voce di Dio: «Tu sei il Figlio mio prediletto, in te mi sono compiaciuto».

di Marilynne Robinson