· Città del Vaticano ·

Ottobre

 Ottobre  ODS-017
31 dicembre 2023

Qualche volta pensiamo di doverci scegliere i fratelli. Siamo talmente individualisti e poco capaci di amare che accettiamo solo quelli che pensiamo possano esserlo. Il Vangelo ci aiuta a vedere nell’altro sempre un fratello! In ogni persona c’è sempre qualche caratteristica o qualità che la fraternità aiuta a scoprire e valorizzare! I fratelli si accettano e si accolgono, ognuno con i suoi doni e talenti, imprevedibili e nuovi, bellissimi perché li scopriamo per quello che ogni persona è, un dono.

Siamo una generazione molto pessimista, vittimista e segnata da un forte narcisismo. Se tutti ci lamentiamo che tutto va male, allora diventiamo complici di chi fa il male, perché saremo portati a scaricare tutta la responsabilità di ciò che accade sempre sugli altri. Occorre, quindi, passare dal “si salvi chi può” al “salviamoci insieme!”, perché venga scongiurato il pericolo del “tutti contro tutti”.

Nel capitolo sesto dell’Enciclica di Papa Francesco Fratelli tutti c’è un’espressione che io condivido molto: «La vita è l’arte dell’incontro» (215). Ci dice che bisogna far crescere la cultura dell’incontro. Se non c’è l’arte dell’incontro, si finisce per andare a sbattere, perché tutto diventa uno scontro, oppure si viaggia paralleli l’uno rispetto all’altro, senza incontrarsi mai. Ma se manca l’incontro e la sua creatività che mi cambia e che cambia chi sta intorno a me, tutto rimane immobile e monotono.

E Gesù è il più grande maestro dell’arte dell’incontro, perché ti libera dalla paura dell’altro, insegna ad amarlo nella fragilità, a non guardare la pagliuzza, ma il cuore, a pensarsi insieme con l’amore.

Il Vangelo non si vive in laboratorio, in simulazioni di vita, ma per la strada, cioè nella vita vera, così com’è, con i suoi imprevisti. Trovo me stesso solo donandomi e trovo me stesso perché trovo l’altro.

Perciò noi dobbiamo effettivamente costruire dei ponti, dobbiamo rivalutare il gusto di riconoscere l’altro, di andargli incontro, di capirlo. Tutto questo ci aiuta a essere liberi da pregiudizi, violenze, ingiustizie, ad accorgerci che l’altro è sempre un pezzo di me e io di lui, così come fa Gesù con noi.

Intenzione di preghiera

Per una missione condivisa

Preghiamo perché la Chiesa continui a sostenere in ogni modo uno stile di vita sinodale, nel segno della corresponsabilità, promuovendo la partecipazione, la comunione e la missione condivisa tra sacerdoti, religiosi e laici.

Papa Francesco: un pensiero al mese

La fraternità ha qualcosa di positivo da offrire alla libertà e all’uguaglianza, perché chi vede un fratello vede nell’altro un volto, non un numero: è sempre “qualcuno” che ha dignità e merita rispetto, non “qualcosa” da utilizzare, sfruttare o scartare.

(Discorso al Meeting mondiale

sulla fraternità umana “Not Alone”, 10 giugno 2023)

Matteo Zuppi