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DONNE CHIESA MONDO

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Le suore “verdi” di Roma che predicano l’arte

Missionarie in chiese e musei

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05 gennaio 2024

«L’arte rende visibile l’invisibile», dice suor Rebecca Nazzaro, mentre aspetta che si completi il gruppo da portare a visitare il Palazzo Apostolico al Laterano, a Roma, prima residenza dei pontefici. «Questa città ha una ricchezza artistica, storica e religiosa immensa. Ma spesso è sconosciuta. Ecco, noi cerchiamo di far conoscere alle persone la storia di questi capolavori, che coincide anche con le radici della nostra fede, e di restituire questa straordinaria funzione dell’arte: rendere visibile l’invisibile, lasciare che Dio, attraverso la genialità degli artisti, tocchi il cuore». Questa donna decisa e sorridente, vestita di un abito verde, è la superiora delle Missionarie della Divina Rivelazione. Una piccola comunità, 19 in tutto, conosciuta a Roma se non altro per la particolarità del colore dell’abito. Può capitare di incrociarle nella basilica di San Pietro o nei Musei Vaticani, dove sono guide ufficiali. Ma anche in altri luoghi sacri della capitale. Nascono con la missione di «formare il popolo di Dio alla vita cristiana» attraverso tutti i mezzi a disposizione, dalle catechesi ai gruppi di preghiera. Ma da alcuni anni si sono specializzate nel ruolo di guide. Organizzano visite per adulti, bambini, sacerdoti, gruppi di pellegrini, turisti. Con uno sguardo che, però, non si limita alla spiegazione culturale o storica. «Gli artisti — spiega suor Rebecca — riescono a realizzare, come dono di Dio, l’indicibile. L’arte è quel mezzo straordinario che va direttamente al cuore. E Dio parla al cuore di ogni uomo. Per questo è uno strumento straordinario di missione. Questo è quello che cerchiamo di fare. Magari ci sono guide tecnicamente più brave di noi. Ma quando io spiego il Giudizio Universale, nella Cappella Sistina, spiego qualcosa in cui credo. Questa è la differenza. E mi interessa che alle persone arrivi il significato di quello che vedono. Noi vogliamo permettere a Dio di toccare il cuore, attraverso di noi. Per questo le nostre visite non finiscono mai», sorride, «perché poi le persone fanno mille domande». E allora si resta a rispondere. Fino all’ultima domanda. E la visita si trasforma in qualcosa di più.

La loro storia è recente. Nascono da Madre Prisca, una laica consacrata, devota della Vergine della Divina Rivelazione, così chiamata dall’apparizione miracolosa avvenuta il 12 aprile 1947, nel luogo dove ora sorge il Santuario delle Tre Fontane, davanti a Bruno Cornacchiola, un tranviere che aveva rifiutato la Chiesa. Madre Prisca conosce Cornacchiola, diventa sua collaboratrice e insieme a lui fonda un’associazione catechistica. Ma è solo nel 2001, quando la Madre è morta, che l’associazione si trasforma in un ordine religioso, riconosciuto dalla Chiesa. L’incontro con l’arte è casuale. «Il cardinal Ruini — racconta suor Rebecca — ci chiese una presenza nella basilica di San Giovanni Laterano. Accettammo. Poi ci chiedemmo cosa potevamo fare di utile. Nella chiesa c’è un museo ed è nata in noi la curiosità di approfondire la storia di quello che era conservato». Solo una di loro, infatti, ha fatto studi di storia dell’arte. «Iniziammo con una visita a un gruppo di bambini del catechismo, spiegando la navata centrale, con gli episodi del Vecchio e del Nuovo Testamento, la cosiddetta Bibbia dei poveri». Da lì, altri chiedono di organizzare visite. La voce si sparge, le richieste aumentano, comprendendo anche altre chiese. La notizia arriva al cardinal Angelo Comastri che nel 2007 le vuole conoscere. E chiede loro di fare lo stesso per la basilica di San Pietro. Oggi le Missionarie della Divina Rivelazione, oltre a essere le guide ufficiali della basilica di San Pietro e dei Musei Vaticani, propongono dieci itinerari fissi (San Pietro e le grotte vaticane, San Giovanni, i Musei Vaticani, Santa Maria Maggiore, San Paolo fuori le Mura, Santa Croce in Gerusalemme, San Lorenzo fuori le Mura, Sant’Agnese, Santa Cecilia, Santa Prassede e Santa Pudenziana) ma anche visite per le scuole, catechesi con arte, percorsi tematici. Ad esempio, nella basilica del Sacro Cuore Immacolato di Maria ai Parioli hanno organizzato una visita dal tema “Beati i puri di cuore”, a San Lorenzo fuori le Mura una sulla “comunione dei santi”, nella basilica di Sant’Ambrogio un’altra sulle “virtù”, nella chiesa di Sant’Ignazio di Loyola una catechesi dal titolo “Quando la terra sale in cielo”. Fanno incontri online, portano turisti e pellegrini a scoprire sculture e dipinti sacri presenti a Roma. Salutandoci, suor Rebecca cita l’episodio dei discepoli di Emmaus: «Si ricorda quando dice Non ci ardeva forse il cuore in petto quando ci parlava?. Ecco, nelle nostre viste, per Grazia di Dio, avviene questo miracolo. Noi siamo strumenti di Dio. Ma quando il cuore vibra, lì entra la grazia di Dio».

di Elisa Calessi

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