· Città del Vaticano ·

Nel messaggio natalizio Urbi et Orbi il Papa ricorda i tanti bambini che vivono in zone di conflitto

«Quante stragi di innocenti nel mondo!»

 «Quante stragi di innocenti nel mondo!»  QUO-295
27 dicembre 2023

E nella Messa della notte il pensiero a Betlemme dove Gesù viene rifiutato dalla logica della guerra


«Quante stragi di innocenti nel mondo: nel grembo materno, nelle rotte dei disperati in cerca di speranza, nelle vite di tanti bambini la cui infanzia è devastata dalla guerra», che è una «follia senza scuse». Nel messaggio natalizio “Urbi et Orbi” Papa Francesco ha ricordato i tanti, troppi, «piccoli Gesù di oggi» che vivono in zone di conflitto: a Gaza, in Palestina, come in Israele e in tutta la Terra Santa; in Siria e nello Yemen, in Ucraina e anche in Armenia e Azerbaigian; nella regione del Sahel, nel Corno d’Africa, in Sudan, come in Camerun, nella Repubblica Democratica del Congo e nel Sud Sudan; nella penisola coreana e nel continente americano segnato da «povertà che offendono la dignità delle persone» e dal «doloroso fenomeno» migratorio. Anche il giorno precedente, all’Angelus domenicale del 24 dicembre, il Pontefice aveva voluto testimoniare vicinanza «ai nostri fratelli e sorelle che soffrono per la guerra»; e nell’omelia della messa della notte di Natale, celebrata nella basilica Vaticana, aveva assicurato che «il nostro cuore stasera è a Betlemme, dove ancora il Principe della pace viene rifiutato dalla logica perdente della guerra, con il ruggire delle armi che anche oggi gli impedisce di trovare alloggio nel mondo». Infine martedì 26, festa di santo Stefano, sempre all’Angelus, affidando all’intercessione del primo martire la causa della pace, il vescovo di Roma è tornato denunciare con un’immagine fortemente evocativa che il frutto dei conflitti è «un deserto di morte».

Il messaggio Urbi et Orbi