· Città del Vaticano ·

Il Papa invia il cardinale Konrad Krajewski tra le popolazioni che soffrono le conseguenze della guerra in questo tempo di Natale

Per invocare la pace
in Terra Santa

Firewood is placed at the entrance of a tent where children are sitting, at a camp housing ...
22 dicembre 2023

Come «segno concreto» di «partecipazione alle sofferenze di chi vive in prima persona le conseguenze della guerra e in questo tempo di Natale», Papa Francesco ha inviato in Terra Santa il cardinale elemosiniere Konrad Krajewski. Lo rende noto oggi un comunicato del Dicastero per il servizio della carità - Elemosineria apostolica, in cui si spiega che il porporato si unirà al cardinale patriarca di Gerusalemme dei latini Pierbattista Pizzaballa e a tutta la Chiesa locale «per celebrare la nascita di Gesù, principe della pace e unica speranza del mondo». Nella circostanza sarà rinnovata la grande invocazione che il Pontefice elevò l’8 giugno 2014 nei Giardini vaticani alla presenza dei presidenti israeliano Shimon Peres e palestinese Mahmoud Abbas. Una preghiera che è ancora oggi molto attuale: «Signore Dio di pace, ascolta la nostra supplica! Donaci Tu la pace, insegnaci Tu la pace, guidaci Tu verso la pace. Apri i nostri occhi e i nostri cuori e donaci il coraggio di dire: “mai più la guerra!”; “con la guerra tutto è distrutto!". Infondi in noi il coraggio di compiere gesti concreti per costruire la pace. E che dal cuore di ogni uomo siano bandite queste parole: divisione, odio, guerra! Signore, disarma la lingua e le mani, rinnova i cuori e le menti, perché la parola che ci fa incontrare sia sempre “fratello”, e lo stile della nostra vita diventi: shalom, pace, salam!».

Com’è noto, ricorda il comunicato, il Papa, «addolorato per la “terza guerra mondiale a pezzi” che affligge il mondo, prega ogni giorno per la pace chiedendo a gran voce la fine dei conflitti la terra»: nella martoriata Ucraina (dove il cardinale Krajewski si è già recato diverse volte dall’inizio del conflitto), in Siria, in molti Paesi in Africa e ora in Israele e in Palestina. Perciò «è desiderio del Santo Padre che questo viaggio» del porporato «sia accompagnato dalla preghiera per ottenere il dono della pace nei territori dove ancora risuona il rumore delle armi».