· Città del Vaticano ·

Inizio della missione
del nunzio apostolico
in Kyrgyzstan

22 dicembre 2023

L’arcivescovo George George Panamthundil, arrivato a Bishkek il 2 dicembre scorso, è stato accolto in aeroporto dal funzionario del ministero degli Affari esteri, Sua Eccellenza il signor Urmat Uulu Mirat, e dall’amministratore apostolico, il gesuita padre Anthony James Corcoran.

Il 4 dicembre 2023, il rappresentante pontificio è stato accompagnato al ministero degli Affari esteri, dove ha consegnato la copia delle lettere credenziali al viceministro degli Affari esteri, Sua Eccellenza il signor Aibek Moldogaziev. Nel successivo colloquio il viceministro ha espresso il desiderio del Paese di accogliere una futura visita del Santo Padre, così come l’impegno del Kyrgyzstan per la tolleranza interreligiosa, come dimostrato da una recente conferenza sul tema appena svoltasi nella capitale Bishkek. Il nunzio apostolico ha sottolineato l’impegno della Chiesa locale nell’assistenza ai malati e all’accoglienza degli studenti stranieri nel Paese.

La mattina del giorno successivo, il 5 dicembre, monsignor Panamthundil è stato accompagnato alla residenza presidenziale “Ala Archa”, dove ha consegnato nella Sala delle conferenze le lettere credenziali al presidente della Repubblica del Kyrgyzstan, Sua Eccellenza il signor Sadyr Zhaparov. Nel messaggio rivolto al nunzio apostolico, il presidente ha sottolineato la volontà di rafforzare ed espandere la cooperazione bilaterale con la Santa Sede, basandosi sui principi cardine della politica estera kirghisa: pace, bontà, armonia e unità tra le nazioni. Alla cerimonia erano presenti, oltre al capo dello Stato, il ministro degli Affari esteri, Sua Eccellenza il signor Jeenbek Kulubayev, e il capo del dipartimento di Politica estera dell’Amministrazione presidenziale, Sua Eccellenza il signor Muratbek Azymbakiyev.

Nei giorni successivi alla consegna delle lettere credenziali, l’arcivescovo George Panamthundil si è recato in visita nelle regioni meridionali del Paese per visitare le comunità cattoliche di Jalalabad e Osh, entrambe fondate da missionari.