· Città del Vaticano ·

Messaggio del Papa a un convegno sul beato Pino Puglisi

Criminalità organizzata
e Vangelo sono inconciliabili

 Criminalità organizzata e Vangelo  sono inconciliabili  QUO-285
13 dicembre 2023

C’è «totale inconciliabilità tra ogni organizzazione criminale, mafia, camorra o ’ndrangheta e Vangelo». Lo ha sottolineato Papa Francesco in un messaggio inviato al rettore della Libera università Maria Santissima Assunta (Lumsa), Francesco Bonini e ai relatori del convegno sul tema “La voce del sangue”, svoltosi ieri, martedì 12 dicembre. L’incontro è stato promosso per commemorare i trent’anni dal martirio di don Pino Puglisi, ucciso dalla mafia a Palermo il 15 settembre 1993 davanti la sua abitazione, e i dieci anni dalla sua beatificazione, celebrata il 25 maggio 2013 nel capoluogo siciliano.

L’iniziativa, organizzata dalla Lumsa insieme alla Fondazione vaticana “Cardinale Salvatore De Giorgi”, costituita nel 2011, dimostra — scrive il Papa — quanto stia a cuore la testimonianza di tanti sacerdoti che, come don Puglisi, «ogni giorno nel nascondimento, senza cercare i riflettori, contrastano la criminalità unicamente con una vita aderente agli insegnamenti evangelici».

Egli era «un sacerdote buono, testimone misericordioso dell’amore del Padre, nel quartiere di Brancaccio, a Palermo, dove era parroco». Don Puglisi «voleva togliere la sua gente, soprattutto i giovani dalle grinfie della mafia». Per questo, ricordando il monito contro i mafiosi lanciato da Giovanni Paolo ii nella Valle dei Templi di Agrigento il 9 maggio 1993 e l’omelia pronunciata nella spianata di Sibari del 21 giugno 2014, «la Chiesa non si stancherà mai di ribadire con forza» che «coloro che nella loro vita seguono questa strada di male, come sono i mafiosi, non sono in comunione con Dio: sono scomunicati!».

La testimonianza, il martirio e il sangue versato da don Puglisi, conclude il Pontefice, «sono diventati davvero un seme che in questi trent’anni dalla sua morte ha fruttificato e ci ha donato molte opere di bene e di pace». Quella pace «che manca a tanti nostri fratelli e sorelle che portiamo nel cuore, come le popolazioni dell’Ucraina, di Israele e di Palestina», per le quali Papa Francesco chiede vicinanza e preghiere.