· Città del Vaticano ·

Diario da Dubai
Cop28 tra luci e ombre

Le grandi assenti
sono le imprese private

  Le grandi assenti sono le imprese private  QUO-283
11 dicembre 2023

Mancano poche ore ai risultati finali della cop28 di Dubai e l’atmosfera ad Expo City si è fatta molto stimolante per la voce, a onor del vero un po’ misteriosa, circa la possibilità che l’accordo contenga un riferimento esplicito all’uscita dai combustibili fossili. Sarebbe un fatto storico che renderebbe questa conferenza una pietra miliare nella lotta al cambiamento climatico.

Al di là delle voci di corridoio però, questa Conferenza sul clima non sarà facile da dimenticare per le tante novità che ha saputo portare rispetto al passato.

Innanzitutto è stata realizzata in un Paese tra i più importanti produttori di gas e petrolio e presieduta da uno dei più importanti petrolieri al mondo. Questo ha portato il confronto sulle fonti fossili ad un livello completamente diverso rispetto al passato. Ad esserne protagonisti non sono stati più dei misteriosi lobbisti bensì gli uffici di presidenza, che si sono dovuti confrontare apertamente con una realtà globale fatta per la maggioranza da paesi poveri che pagano conseguenze gravissime a causa delle famigerate emissioni di CO2 in atmosfera. E altro è difendere il petrolio in ragione di alleanze tra paesi produttori, e altro è dover rispondere ad una domanda mondiale di sostenibilità che ha in questi combustibili il nemico pubblico numero uno. Non è un caso che per la prima volto il mondo si è accordato su colossali investimenti in energie rinnovali. Altra pietra miliare di questa cop comunque vadano le cose.

Altro aspetto decisivo è stato quello della finanza climatica, intorno al quale è cresciuta significativamente la consapevolezza di quanto questo sia fondamentale per il futuro del pianeta e per la sicurezza geopolitica globale. La costituzione del fondo “Perdite e Danni” è in tal senso solo un’anticipazione di quello che avverrà nella prossima cop29 , che si è ormai deciso si terrà in Azerbaijan. È li infatti che ci si accorderà sulla nuova programmazione della finanza climatica che partirà dal 2025. Ed è oggi chiaro a tutti che l’obiettivo sarà quello di renderla più forte e adeguata alle tante, forse troppe, esigenze di un pianeta che soffre.

Infine, questa cop ha avuto il merito di dare ai giovani una autentica centralità. Per la prima volta una giovane (29 anni) — Shamma Al Mazrui — ha ottenuto il ruolo di ministro per la Gioventù. Il più giovane ministro al mondo é una donna nominata dagli Emirati Arabi Uniti ed ha assunto il ruolo di Youth Champion alla cop28 .

Non mancano però aspetto negativi, in questa cop . Primo tra tutti quello di aver trasformato l’evento in una grande fiera. Complice la qualità elevatissima dell’infrastruttura logistica offerta da Expo City, questa cop somigliava tanto ad una grande vetrina mondiale della sostenibilità. E se da una parte è vero che la comunicazione muove il mondo e che se ben gestita questa vetrina può dare una spinta ai negoziati, dall’altra le decisioni che si prendono in questi consessi sono talmente serie da non conciliarsi affatto con il grande show di “Coplandia” che si è visto in questi giorni a Dubai.

A dispetto di questo grande teatro mediatico, poi, questa cop ha mostrato in tutta evidenza la scarsa importanza data al settore privato nella lotta al cambiamento climatico. Una politica forte per la sostenibilità ha nelle imprese l’interlocutore elettivo, e arriverà sempre troppo tardi il giorno nel quale con le imprese si faranno le necessarie alleanze per assicurare al pianeta la migliore gestione delle sue risorse.

di Pierluigi Sassi