· Città del Vaticano ·

Athletica Vaticana con la comunità di Palazzo Migliori

Quell’Ave Maria cantata da poveri, sportivi e un rocker

 Quell’Ave Maria cantata da poveri, sportivi e un rocker  QUO-282
09 dicembre 2023

Con l’inedita Ave Maria cantata dal rocker Omar Pedrini si è aperta la cena condivisa tra le 40 persone che vivono in povertà e fragilità accolte a Palazzo Migliori e gli sportivi di Athletica Vaticana. Proprio nella solennità mariana dell’Immacolata Concezione.

L’Ave Maria del rocker è stata l’espressione del momento di preghiera guidato, prima del pasto in comune, dal cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere del Papa e prefetto del Dicastero per il servizio della carità, che ha invocato la pace in Ucraina, in Siria, in Terra Santa e in diverse parti dell’Africa.

È per volere di Papa Francesco che a Palazzo Migliori (si affaccia su Piazza San Pietro) da 4 anni sono accolte persone senza fissa dimora. Su iniziativa dell’Elemosineria Apostolica/Dicastero per il servizio della carità, insieme con la Comunità di Sant’Egidio.

Nel giorno dell’8 dicembre Athletica Vaticana ha preparato, e poi condiviso e animato, la cena per una non episodica esperienza di fraternità “con” e non “per” le persone accolte a Palazzo Migliori. Con alcuni doni utili per combattere il freddo di questi giorni. Durante la cena Omar Pedrini — già leader del gruppo rock Timoria — ha raccontato la sua storia di fede, in semplicità, attraverso le canzoni: in particolare Sole spento, eseguita anche la sera prima a X Factor, su espressa richiesta di Emilia, una delle storiche ospiti di Palazzo Migliori. E duettando con Silvano, di origine romena, «perché tutti abbiamo diritto a cantare, alla bellezza della musica».

Penso a te Maria / prega per gli errori miei / per la pace che non c’è / È un’Ave Maria / per un mondo che / la violenza, la follia / stanno divorando oramai. Sono alcuni versi della canzone che lo scorso 22 novembre il rocker bresciano ha simbolicamente e personalmente consegnato a Papa Francesco. E che ieri sera ha cantato a Palazzo Migliori.

«È anzitutto una accorata preghiera rivolta a una donna, madre di figli diversi, in questo momento di guerra che ci fa sentire forte il bisogno della pace» racconta il cantautore che ha voluto intitolare proprio Ave Maria il pezzo «perché è una preghiera».

«Ho scritto la canzone dedicata a Maria — anche ricordando la mia mamma che ho perduto tanto tempo fa — per il battesimo di mio figlio, che da bresciano porta il nome Paolo in onore di Papa Montini, e l’ho anche cantata in chiesa» confida Pedrini. Per questo «non è in vendita ma è a disposizione per sostenere iniziative solidali per le persone povere e sole». Li canta con passione, con l’umile fierezza dell’artista soprannominato “cane sciolto”, i versi della sua Ave Maria: Penso a te Maria / dalle vesti blu / prego prima di andar via / raccomando a te i figli miei. E ancora: Prega per la madre terra che noi rischiamo di perdere. Nella canzone Pedrini “racconta” tutta la fragilità di un uomo che dà del “tu” alla sofferenza per le sette operazioni al cuore che, fa presente, lo hanno «tenuto in sospeso tra la vita e la morte».

Particolarmente significativa la partecipazione del gruppo dei “pacers” della Maratona di Roma: con loro Athletica Vaticana condivide il servizio alla mensa della Caritas di Roma alla Stazione Termini.