La Pontificia Accademia
La Pontificia Accademia di Teologia prosegue il suo «processo di rinnovamento per poter meglio servire la missione dell’annuncio del Vangelo». Il vescovo presidente Antonio Staglianò ha commentato così la nomina “ad quinquennium”, nei giorni scorsi, da parte del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, di otto nuovi membri dell’istituzione.
I nuovi statuti, approvati lo scorso 1° novembre da Papa Francesco — si legge in un comunicato diffuso dalla stessa “Pontificia Academia Theologica (Path)” — prevedono cinquantacinque accademici: «nell’immediato futuro potranno essere coinvolte nuove personalità, con l’intenzione di internazionalizzare il corpo accademico e dare spazio anche a teologhe e teologi di altre confessioni cristiane, per rafforzare l’impegno ecumenico (ma anche interreligioso)».
Con la creazione della segreteria operativa e attraverso gli interlocutori referenti e i cenacoli teologici, la Path organizzerà e svilupperà le linee fondamentali della lettera apostolica del Pontefice Ad Theologiam promovendam, per una teologia sapienziale che sappia parlare al cuore e all’intelligenza di credenti, diversamente credenti o non credenti. «È la teologia popolare, fatta “in ginocchio” e realizzata “in uscita” che da slogan», ha detto ancora monsignor Staglianò. Una missione entusiasmante che, conclude il comunicato, «i nuovi Accademici sapranno con responsabilità assumere e servire». Essi sono Giuseppe Lorizio, Massimo Naro, Amador Pedro Barrajón Muñoz, lc , Christof Betschart, ocd , Emmanuel François Durand, op , Francesca Cocchini, Paulus Jacobus Jozef van Geest, e Ilaria Morali.