· Città del Vaticano ·

Presentato il corso «Aver cura della Bellezza»

Ponte tra umano e divino

Oil on Wood 54.8 x 40.3 cm
07 dicembre 2023

«Si tratta di un’iniziativa che intende rivolgersi a tutti coloro che operano, pur in vari e differenziati settori, al fine della valorizzazione dell’enorme patrimonio artistico, da cui siamo da ogni parte circondati, proponendo un percorso di studio e approfondimento, che, attraverso la via della bellezza, offre un’occasione di crescita umana e cristiana». Così monsignor Riccardo Ferri, Prorettore della Pontificia Università Lateranense, ha introdotto l’evento di presentazione del corso di alta formazione «Aver cura della Bellezza», promosso dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose Mater Ecclesiae, svoltosi il 5 dicembre nell’Aula Pio xi della Lateranense.

Il corso sarà inaugurato agli inizi del prossimo anno, anche in vista del Giubileo del 2025, con cicli di lezioni che si terranno sia in presenza, sia su piattaforma on line. Esso prevede un vasto e complesso programma di moduli didattici, vertenti su specifiche tematiche di studio, riguardanti le più diverse discipline: dall’estetica teologica alla geografia culturale, dal management dei beni culturali alla legislazione vigente relativa alla tutela del patrimonio artistico, a molteplici altre materie che approfondiscono l’aspetto antropologico nell’arte e nella ricezione attiva e passiva di essa, analizzandolo da vari livelli e prospettive.

Parteciperanno docenti e studiosi provenienti dall’università di Tor Vergata, dall’università di Roma Tre, dai Musei vaticani e da altri enti e uffici della Diocesi di Roma, da sempre predisposti e coordinati tra loro nella fruizione delle «molteplici espressioni di bellezza» artistica, storica, classica e sacra, presenti ovunque nella Città Eterna, come ha asserito Claudio Cecchini, direttore generale Opera Romana Pellegrinaggi, nella sua veste di moderatore. Destinatari saranno studenti, operatori e gestori del settore, guide turistiche, insomma le molteplici e diversificate figure professionali tuttora attive nell’ambito culturale ed educativo.

All’incontro sono intervenuti Claudia Caneva, preside dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose Ecclesia Mater, monsignor Riccardo Lamba, delegato per la Pastorale della Cultura, Barbara Jatta, direttrice dei Musei vaticani, monsignor Baldassarre Reina, vicegerente Vicariato di Roma, monsignor Remo Chiavarini, amministratore delegato Opere Romana Pellegrinaggi e monsignor Franco Bergamin, abate generale dei Canonici Lateranensi e rettore della Chiesa di S. Pietro in vincoli. Tutti hanno sottolineato l’importanza di quest’iniziativa, volta a indirizzare chi ne usufruirà verso una nuova prospettiva di rilettura e rivisitazione del pulchrum, secondo l’interpretazione che ne ha dato monsignor Ferri citando Agostino, quale si rintraccia nell’universo paesaggistico, architettonico e artistico che caratterizza da secoli l’Urbs, le sue chiese, i suoi monumenti, le sue strade, lungo un tragitto suddiviso in determinate tappe e definito come «un cammino verso Dio». Con la peculiarità di non soffermarsi più alla superficie dell’opera d’arte, ma approfondendone i contenuti insiti e nascosti, che ne recuperano non solo la dimensione storica, umanistica o scientifica, ma anche quella liturgica, etica, spirituale, biblica, più genuinamente religiosa, riaffioranti «da uno sguardo più contemplativo e attento del capolavoro artistico». Si trasmetterà agli allievi una nozione estetica di bellezza, intesa, dunque, come «una sorta di ponte tra ciò che è umano e ciò che è divino», secondo quanto espresso da monsignor Reina nel suo intervento.

Attraverso il corso s’intende dunque restituire alla «cifra della Bellezza» una chiave di lettura ancora più arricchente, sul piano della qualità delle informazioni e dei contenuti multidisciplinari che verranno instillati e diffusi nelle lezioni. Si riesaminerà, per esempio, il rapporto «tra la laicità e il mondo confessionale», riconsiderato da una prospettiva di dialogo e correlazione più stretti e irrinunciabili, o ancora si studierà più a fondo il legame innegabile tra «il paesaggio e la sua mediazione umana» dal punto di vista artistico, architettonico, ingegneristico, storico, filosofico, culturale e spirituale. Saranno dunque forniti gli strumenti più adeguati onde fare un salto di qualità rispetto a un «consumismo culturale vorace ed effimero, frutto della massificazione», in modo che il turista, il visitatore, il pellegrino o il fedele verranno sospinti a «contemplare la Bellezza» anche «con gli occhi della fede».

di Nicola Di Mauro