· Città del Vaticano ·

In soli 60 anni cambiamento climatico e riscaldamento globale hanno dissolto la metà dei ghiacciai del Perú

A rischio le “sentinelle”
del pianeta

FILE PHOTO: An ice cave at the leading edge of the Pastoruri glacier is seen in Huaraz. Picture ...
05 dicembre 2023

Sono le “sentinelle” degli effetti del cambiamento climatico e se vanno in sofferenza loro, allora va in sofferenza tutto il pianeta. Sono i ghiacciai del Perú che, da soli, rappresentano oltre il 70 per cento delle superfici glaciali tropicali del mondo.

Ma ormai il loro scioglimento, provocato dal riscaldamento globale, è entrato in un vortice accelerato e pericoloso. Ad oggi, infatti, in Perú si contano solo 1.050 chilometri quadrati di copertura glaciale, ovvero un’area che rappresenta circa il 44 per cento di quella registrata nel 1962, quando fu realizzato il primo censimento dei ghiacciai. A rendere noti i dati è stato l’Istituto peruviano sui ghiacciai e gli ecosistemi montani (Inaigem) che ha sottolineato come nell’arco di sessant’anni sia «andato perso il 56,22 per cento della copertura glaciale» complessiva. Mentre tra il 2016 e il 2020 si è registrata l’estinzione di 175 ghiacciai.

Non solo: in alcuni casi, la scomparsa della superficie ghiacciata è stata pressoché totale, come è accaduto per il Chila andino, del quale è andato dissolto il 99 per cento. Non è un dettaglio da poco, considerato che è proprio dal Chila che scendono le prime acque che danno origine al Rio delle Amazzoni, tra i fiumi più lunghi e con la portata maggiore nel mondo.

Lo scioglimento dei ghiacciai non mette in pericolo solo la flora e la fauna, bensì anche la sopravvivenza dell’umanità: come affermato da Beatriz Fuentealva, direttore dell’Inagem, la scomparsa delle distese glaciali aumenta i rischi per chi vive nelle zone di pianura. Basti pensare a cosa accadde nel 1970, quando un’enorme lastra di ghiaccio del monte Huascarán si staccò in seguito a un forte terremoto, precipitando in una laguna sottostante e provocando una valanga di fango. La città di Yungay ne finì letteralmente travolta. All’epoca, si contarono oltre 20.000 morti e ancora oggi si parla di «città—fantasma».

«I ghiacciai si ritirano, la copertura nevosa diminuisce e il livello del mare aumenta costantemente», scrive Papa Francesco nell’Esortazione apostolica Laudate Deum sulla crisi climatica. Un allarme da tenere fortemente in considerazione, guardando soprattutto alla Cop28, la Conferenza Onu sui cambiamenti climatici in corso a Dubai. Un appuntamento cruciale per ribadire, come afferma il Pontefice, che «il mondo che ci accoglie si sta sgretolando e forse si sta avvicinando a un punto di rottura». Bisogna agire quindi in fretta e in modo corresponsabile, prima che sia troppo tardi. (isabella piro)