· Città del Vaticano ·

In occasione del 60° anniversario delle relazioni diplomatiche con la Santa Sede

La visita del segretario
per i Rapporti con gli Stati
e le Organizzazioni internazionali
nella Repubblica di Corea

 La visita del segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni internazionali  nella ...
02 dicembre 2023

La consapevolezza della memoria e della testimonianza è stata la costante che ha accompagnato la visita dell’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni internazionali, nella Repubblica di Corea, in occasione del 60° anniversario delle relazioni diplomatiche, celebrato anche con un simposio dedicato agli sforzi compiuti dalla Santa Sede per ottenere l’approvazione all’adesione del Governo della Repubblica di Corea alle Nazioni Unite, a seguito della liberazione della Corea dal dominio coloniale giapponese, il 20 luglio 1947.

Martedì 21 novembre, al Centro francescano di Chongdong, si è tenuta la sessione introduttiva della conferenza, che ha posto in rilevanza il ruolo svolto dal visitatore apostolico, monsignor Patrick James Byrne, nell’iniziare un dialogo di natura diplomatica tra la Santa Sede e la Corea, segnato anche dall’udienza concessa da Papa Pio xii al signor Chang Myon, inviato in Vaticano per esprimere i ringraziamenti della Corea al Santo Padre per il sostegno manifestato. Infatti, dallo studio dei documenti conservati negli archivi della Segreteria di Stato è emerso che sia Pio xii, che la stessa Segreteria di Stato e l’allora Congregazione di Propaganda Fide, si sono adoperati con zelo per la pace nel mondo, nonché per uno sviluppo armonioso della neonata Nazione coreana.

Nel pomeriggio dello stesso giorno, l’arcivescovo Gallagher, accompagnato dall’incaricato d’affari ad interim monsignor Fernando Barros Reis e da monsignor Ivan Santus, consigliere di nunziatura in servizio presso la Segreteria di Stato, ha presieduto l’eucarestia al santuario di Seosomun, dedicato alla memoria dei primi martiri del cristianesimo coreano, alla presenza di diversi parlamentari cattolici, membri del Corpo diplomatico e rappresentanti delle realtà cattoliche operanti nell’arcidiocesi di Seoul. Nell’omelia, monsignor Gallagher ha espresso il proprio apprezzamento per l’opera preziosa che i fedeli cattolici non cessano di promuovere nella società coreana attraverso la propria sollecitudine: «Ciascuno di voi — ha detto — in modo differente e con vari gradi di responsabilità, contribuisce ad un sempre maggiore benessere civile, sociale ed integrale del caro popolo coreano. Penso ai rappresentanti degli organismi diocesani, a quelli impegnati nell’educazione, nella cura sanitaria e nell’assistenza caritativa ai più bisognosi».

Al termine della celebrazione, l’arcivescovo Gallagher ha visitato la mostra “Insieme per il bene comune” che esibisce copie di documenti d’archivio inviati dalla Segreteria di Stato e, soffermandosi dinnanzi al decreto di beatificazione dei primi martiri coreani, tra i quali vi era anche il vicario apostolico Laurent-Joseph-Marius Imbert, ha condiviso la riflessione su come spesso siamo affaticati dai tanti impegni quotidiani, ma se pur tanti e faticosi, gli impegni sono secondari rispetto al dono della vita testimoniato dai martiri.

Mercoledì 22 novembre, monsignor Gallagher ha avuto una colazione di lavoro con il vice ministro degli Affari esteri Chang Ho-Jin, durante la quale è emersa la consapevolezza e la convinzione da ambo le parti che celebrare un anniversario non solo è un atto simbolico attraverso il quale si guarda al passato, ma è soprattutto l’espressione del desiderio di continuare a guardare insieme verso il futuro per tracciare sentieri di pace ed armonia.

Nel pomeriggio, il segretario per i Rapporti con gli Sati e le Organizzazioni internazionali è stato ricevuto dal primo ministro coreano Han Duk-soo. Durante l’incontro, è stato ribadito il compiacimento per la buona collaborazione che intercorre e sottolineato come la Santa Sede sia stata sempre nella posizione di supportare la Corea sin dall’inizio della sua storia. Infine, dopo aver fatto riferimento agli scenari di crisi e alle tante situazioni difficili nella regione e nel mondo, il primo ministro ha ringraziato il Santo Padre per aver scelto Seoul come sede della prossima Giornata mondiale della gioventù, assicurando la piena collaborazione delle autorità.

Come ha sottolineato l’arcivescovo Gallagher, «la Chiesa e le strutture della diplomazia, comprese quelle degli Stati, sono chiamate a collaborare per riportare speranza al mondo, vincendo la logica soffocante della contrapposizione e rigenerando il respiro della fratellanza. In particolare, ad esse spetta di ribadire la prospettiva di quella solidarietà tra i popoli che, sola, può generare vero progresso comune. In tale prospettiva, auspicando una sempre crescente collaborazione tra la Sede apostolica e la Repubblica di Corea nell’affrontare le grandi sfide che incombono sul presente e sul futuro del mondo, rimane la speranza che l’impegno comune possa tradursi in un futuro di riconciliazione, di stabilità e di pace».