· Città del Vaticano ·

A Sant’Ambrogio della Massima

La casa romana
del vescovo di Milano

 La casa romana  QUO-277
02 dicembre 2023
In una cappella della chiesetta di Sant’Ambrogio della Massima, fra piazza Mattei e il Portico d’Ottavia, c’è un dipinto del livornese Giuseppe Baldini, realizzato probabilmente fra il 1862 e il 1864. La cornice inquadra due fanciulli accanto a una ragazza che insegna loro a leggere tenendo spalancato sulle ginocchia un gran libro. Sono tre fratelli, il più piccolo dei quali è Ambrogio, che sta accovacciato e protetto dal braccio della premurosa insegnante, Marcellina, alla destra della quale si trova Satiro, in piedi e un po’ in disparte. Una scena familiare appropriata al luogo, edificato sui resti di una struttura che, secondo una lunga e radicata tradizione, fu la casa paterna del santo vescovo di Milano. La casa della sua giovinezza. La memoria liturgica di Ambrogio cade il 7 dicembre, giorno della sua ...

Questo contenuto è riservato agli abbonati

paywall-offer
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati