· Città del Vaticano ·

A colloquio con Alistair Dutton, segretario generale di Caritas Internationalis

Agire ora per evitare danni estremi e nuovi conflitti

Children's reflections are seen in flood water outside their makeshift shelter at the Al-Hidaya camp ...
02 dicembre 2023

Una presenza alla Cop28 per cercare «di insistere sugli impegni presi in precedenza» agli analoghi vertici delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e «per assicurarci che i governi siano all’altezza» di tali intese, destinando al riguardo «le risorse necessarie». Alistair Dutton, segretario generale di Caritas Internationalis, in un’intervista con i media vaticani, ha spiegato così la partecipazione all’evento di Dubai della confederazione che riunisce 162 organizzazioni nazionali.

Caritas Internationalis, ha riferito, è presente a Dubai come “osservatore”, ovvero come uno degli stakeholder non-parte presenti al vertice che svolgono un ruolo fondamentale nel raggiungimento degli obiettivi globali per il cambiamento climatico. «Partecipiamo sperando di influenzare i negoziati e di cercare di garantire qualche progresso significativo», ha aggiunto.

La Cop di Parigi, ha ricordato, fu un momento importante, nel quale i leader mondiali raggiunsero l’accordo globale per cercare di mantenere l’aumento delle temperature al di sotto degli 1,5 gradi rispetto ai livelli pre-industriali, che da allora costituiscono «il metro per tutte le Cop». Quel vertice del dicembre 2015 giunse sulla scia della pubblicazione dell’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco, ha proseguito Dutton, mentre l’appuntamento di Dubai arriva a due mesi dalla Laudate Deum. «La Laudato si’ è stata un invito all’azione riguardo al cambiamento climatico, dicendo quanto fosse grande il problema», la Laudate Deum, ha sottolineato, è la dimostrazione di quanto il Papa continui a preoccuparsi della questione del cambiamento climatico e delle sue conseguenze per la nostra casa comune e per chi la abita.

L’adozione, avvenuta in apertura dei lavori, di un nuovo fondo per aiutare le nazioni povere a far fronte agli alti costi dei disastri climatici (Loss&Damage), era una tra le priorità del vertice, secondo Dutton, che ha inoltre ricordato l’esperienza vissuta due anni fa, quando era a Caritas Scozia (Sciaf), alla Cop di Glasgow. Un’altra questione fondamentale sulla quale Dutton spera che a Dubai si possano compiere progressi significativi è la riduzione dell’utilizzo di combustibili fossili, che è «assolutamente cruciale per contenere l’emissione di diossido di carbonio e di altri gas serra».

Dutton ha inoltre fatto notare come il cambiamento climatico e i conflitti siano interconnessi, sottolineando che i fenomeni si influenzano reciprocamente. Ha indicato un evento, nell’ambito del vertice, previsto domani, 3 dicembre, che presenta la “pace” collegata alla politica per il cambiamento climatico. È la prima volta nella storia dell’annuale conferenza sul cambiamento climatico che quanti hanno responsabilità decisionali sono chiamati a focalizzarsi su tale collegamento e ad affrontare questa sfida fondamentale. Il segretario generale di Caritas Internationalis ha affermato che è un’occasione che giunge al momento giusto per sensibilizzare e agire, poiché è evidente che conflitti e cambiamenti climatici sono profondamente connessi. «La cosa va in entrambe le direzioni: i conflitti generano cambiamenti climatici e i cambiamenti climatici generano guerre».

Dutton ha ricordato che Caritas Internationalis ha appena pubblicato un rapporto sulle persone costrette a lasciare le proprie case e a migrare a causa del cambiamento climatico, commentando che «mentre osserviamo l’andamento meteorologico diventare sempre più estremo» un numero sempre maggiore di persone «è costretto a lasciare la propria casa e a spostarsi». «Con lo spostamento delle persone, cresce la competizione per le risorse, che a sua volta fa aumentare la probabilità di conflitti», ha precisato. «Dobbiamo parlarne ed è necessario che i leader mondiali agiscano adesso» per evitare future migrazioni e nuove guerre.

di Linda Bordoni