“Piccoli dentro”

L’incontro di giovedì 23 novembre con Papa Francesco resterà scritto nella vita di ciascuno di noi e nella storia della nostra Associazione in modo indelebile.
Siamo nati per iniziativa dell’Azione Cattolica 70 anni fa, in un altro mondo da tanti punti di vista ed anche in relazione ai temi della comunicazione che ci sono propri.
Aiart ha attraversato questo lungo tempo affiancando da vicino tutte le molteplici trasformazioni del complesso mondo della comunicazione: dalla radio al metaverso, passando per televisione e rivoluzione digitale, senza mai dimenticare la carta stampata. Come ha opportunamente sottolineato il Pontefice, «negli ultimi anni diverse innovazioni hanno interessato il vostro settore e per questo è necessario rinnovare sempre l’impegno per la promozione della dignità delle persone, per la giustizia e la verità, per la legalità e la corresponsabilità educativa».
Così infatti anche la nostra Associazione ha vissuto stagioni diverse nella forma e nella sostanza della nostra attività, sempre cercando di scoprire quale fosse il nostro ruolo. E quando il Papa ha indicato i tre sentieri, — formazione, tutela e testimonianza — da tenere sempre presenti nel nostro cammino, ci siamo sentiti compresi, accompagnati ma anche spronati: «Vi incoraggio a promuovere una “ecologia della comunicazione” nei territori, nelle scuole, nelle famiglie, tra di voi.(...) Comunicare è formare l’uomo. Comunicare è formare la società».
In questa nuova epoca e nel contesto di costante evoluzione tecnologica dal fortissimo impatto sugli stili di vita, sui modi di pensare, agire ed interagire, davvero questa indicazione sta alla base e desideriamo raccoglierla nella sua integrità: il nostro impegno è orientato infatti al raggiungimento di una consapevole cittadinanza mediale, attraverso le nostre iniziative editoriali (la nostra rivista trimestrale «Il Telespettatore» ed il nostro quaderno annuale «La Parabola»), le attività di formazione in presenza e on line, la partecipazione a organismi di tutela degli interessi dei minori e degli utenti nel Comitato media e minori e nel Consiglio nazionale degli utenti. Abbiamo a cuore di dare il nostro contributo per sguardi che aiutino a cogliere i semi di speranza, che diano voce all’infanzia, alla disabilità, alle periferie, che parlino di pace, di sostenibilità, di accoglienza. Con tutto ciò abbiamo un unico obiettivo: che tutte le persone vivano i momenti e gli ambienti della comunicazione, reale o virtuale che sia, in modo costruttivo, responsabile, rispettoso della dignità umana, e l’intera convivenza sociale ne tragga beneficio.
Ci siamo sentiti particolarmente interpretati anche dall’invito del Papa a percorrere il secondo sentiero, quello della tutela: «è fondamentale promuovere strumenti che proteggano tutti, soprattutto le fasce più deboli, i minori, gli anziani e le persone con disabilità, e li proteggano dall’invadenza del digitale e dalle seduzioni di una comunicazione provocatoria e polemica. Le vostre realtà, impegnate in questo settore, possono far crescere una cittadinanza mediale tutelata, possono sostenere presidi di libertà informativa e promuovere la coscienza civica, perché siano riconosciuti diritti e doveri anche in questo campo». Ci preoccupano il degrado di alcune programmazioni televisive, la circolazione sui social di posizioni ideologiche o superficiali nell’affrontare delicati temi che ineriscono alla vita, alla famiglia, alla identità personale, la banalizzazione della sessualità, le rappresentazioni parziali del mondo giovanile, soprattutto nelle serie tv, l’impossibilità o l’incapacità da parte dei genitori di esercitare l’attenzione necessaria sul consumo di prodotti editoriali multimediali e digitali non adatti ai figli minori, le difficoltà che vivono i docenti nell’interazione con la nuova generazione, una certa fatica degli organismi dello Stato a far rispettare le norme che regolano il settore. Ma le parole del Papa hanno dato nuova energia a ciascuno quando ci ha invitati a non rinunciare allo sforzo della tutela, anche nei confronti dei giganteschi interessi non solo commerciali in gioco: «fatelo senza paura, come Davide contro Golia (cfr. 1 Sam 17): con una piccola fionda fece cadere il gigante. Non giocate solo in difesa ma, rimanendo “piccoli dentro”, pensate in grande, perché a un compito grande siete chiamati: tutelare, attraverso le parole e le immagini, la dignità delle persone, specialmente la dignità dei piccoli e dei poveri, i preferiti di Dio».
Vorrei poter dire al Pontefice che noi ci siamo: vogliamo contribuire a sostenere una comunicazione che sia autentica, liberante e che aiuti ciascuno a vivere con pienezza la propria umanità, ad aiutare docenti e genitori a scoprire come la tecnologia può essere un prezioso alleato che va compreso e addomesticato, cioè integrato nel progetto culturale di ogni scuola e di ogni famiglia, a dare il nostro contributo affinché le dichiarazioni dei diritti degli utenti diventino realtà praticata con l’impegno di una corresponsabilità condivisa.
Santità, noi cerchiamo di metterci tutto l’impegno di cui siamo capaci e raccogliamo con gioia il suo invito: «La testimonianza è profezia, è creatività, che libera e spinge a rimboccarsi le maniche, a uscire dalle proprie zone di tranquillità per rischiare».
di Giovanni Baggio
Presidente nazionale dell’Aiart -Associazione cittadini mediali