Cop28
Per il bene comune
e non per gli interessi
di circostanza

TOPSHOT - A photo taken on November 28, 2023 shows the lignite-fired power station operated by ...
30 novembre 2023

@Pontifex

Speriamo che quanti interverranno nella #COP28 siano strateghi capaci di pensare al bene comune e al futuro dei loro figli, piuttosto che agli interessi di circostanza di qualche Paese o azienda. Possano così mostrare la nobiltà della politica e non la sua vergogna


Dubai, 30. La sfida è grande e Papa Francesco, dal suo account @Pontifex, lo sottolinea chiaramente: pensare al bene comune e al futuro dell’umanità, piuttosto che agli interessi particolari dei singoli. È questo il compito che attende la Cop28, ovvero la 28ª Conferenza delle parti, organizzata sotto l’egida delle Nazioni Unite e incentrata sulla lotta ai cambiamenti climatici. I battenti del summit si aprono ufficialmente oggi a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, e i lavori proseguiranno fino al 12 dicembre secondo un calendario suddiviso in tre fasi: i primi tre giorni saranno riservati solo ai delegati e vedranno anche una riunione di alto livello dei capi di Stato e di governo. Tali incontri si svolgeranno nella Blue Zone, gestita dall’Onu. Dal 3 al 10 dicembre, invece, sarà la volta di giornate tematiche su energia, natura, trasporti, oceani e città, con incontri organizzati nella Green Zone, situata nel quartiere della sostenibilità dell’Expo di Dubai. Aperte al pubblico, queste giornate vedranno anche mostre interattive, installazioni artistiche, proiezioni di film e oltre 300 conferenze sul cambiamento climatico e la sostenibilità. Gli ultimi due giorni della Cop28, infine, saranno interamente dedicati ai negoziati finali e alla stesura di un documento conclusivo. 

Le stime ufficiali parlano centomila partecipanti, più del doppio rispetto a quelli della Cop27, svoltasi nel 2022 in Egitto. Si tratta di decine di migliaia di leader mondiali, ministri, negoziatori, ecoattivisti, industriali. Per la Santa Sede — dopo l’annullamento del viaggio di Papa Francesco su richiesta dei medici a causa di uno stato influenzale e un’infiammazione delle vie respiratorie — sarà presente il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin. Gli Stati Uniti e la Cina — Paesi prinicipali produttori di gas serra — saranno rappresentati, rispettivamente, dal vicepresidente Kamala Harris, insieme all’inviato presidenziale speciale per il clima John Kerry, e dal suo omologo cinese Xie Zhenhua. Per l’Italia, sarà presente a Dubai il presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, mentre per il Regno Unito parteciperà re Carlo iii. 

Tra i temi principali che la Cop28 dovrà trattare ci sarà il necessario e urgente stop al riscaldamento globale: secondo l’Organizzazione meteorologica mondiale, la temperatura media globale ha già superato di 1,4 gradi C la media preindustriale, il che significa che il 2023 supererà il 2016 come anno più caldo mai registrato. Tanto che, in un videomessaggio, il segretario generale dell’Onu, António Guterres, ha detto: «L’umanità è in guai seri. Stiamo vivendo il collasso climatico in tempo reale e l’impatto è devastante».  

Spazio, poi, sia alla transizione energetica per accelerare l’uscita dai combustibili fossili, sia al tema finanziario con gli aiuti da destinare a nazioni in via di sviluppo, così da aiutarle a far fronte ai danni causati dal riscaldamento globale.

Infine, occorrerà riflettere sul nesso tra cambiamenti climatici e diritti umani: secondo alcuni dati dell’Onu, solo nel 2021 sono stati registrati 23,7 milioni di nuovi sfollati per cause ambientali, contro i 14,3 milioni provocati dai conflitti. E per la Banca mondiale, entro il 2050 i migranti ambientali potrebbero arrivare a 220 milioni di persone. La sfida è grande e urgente, appunto. Nessun indugio è più consentito. 


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