· Città del Vaticano ·

La bellezza che accoglie I Musei Vaticani hanno aperto le porte ad un gruppo di amici di strada

Ospiti d’onore nella Sistina

 Ospiti d’onore nella Sistina  ODS-016
02 dicembre 2023

«Cosa ho provato nel vedere queste meraviglie dei Musei Vaticani? Basta guardarmi negli occhi! Non riesco a smettere di sorridere e mi sembra di vedere le stelle davanti a me!».

Gemiliana racconta così la sua esperienza della visita straordinaria ai Musei Vaticani, riservata ad un gruppo di ospiti della casa di accoglienza Palazzo Migliori e di altre strutture caritative della città di Roma. Grazie alla disponibilità della Direzione dei Musei Vaticani, la visita si è svolta ad ottobre nel quadro dell’iniziativa La bellezza che accoglie promossa dall’«Osservatore di Strada» e dalla Pontificia Accademia Mariana Internazionale attraverso l’area di ricerca “Mariologia, Persona, Arte, Città, Cultura e Salute”. Si tratta di un progetto multidisciplinare, di carattere culturale e spirituale che cerca di andare oltre l’ambito accademico e di aprirsi al mondo, soprattutto a quello delle persone più bisognose, per promuovere l’incontro, l’amicizia e la fraternità.

Un gruppo speciale di visitatori ha potuto così godere dell’eterna bellezza delle Stanze di Raffaello, della magnificenza della Cappella Sistina e avere il privilegio di ammirare uno dei luoghi non sempre accessibili al grande pubblico: la Cappella Niccolina, con i suoi preziosi affreschi con le storie di San Lorenzo e Santo Stefano, opera del Beato Angelico. A guidare il gruppo il professor don Giovanni Emidio Palaia, coordinatore del progetto “Mariologia, Persona, Arte, Città, Cultura e Salute” della Pontifica Accademia Mariana Internazionale, accompagnato da alcuni suoi allievi della Lumsa, la Libera Università Maria Santissima Assunta, e da volontari impegnati nel servizio della carità.

Gemiliana è stupita da tutta la bellezza che hanno visto i suoi occhi: «Non sono abituata a passare i miei pomeriggi in posti così belli — racconta sorridendo —. Passeggiare per questi corridoi che contengono tesori immensi, attraversare queste sale affrescate, per me è stato un bellissimo regalo, per di più in una maniera così privilegiata, quasi una visita privata si potrebbe dire, come succede solo alle personalità di spicco! Il mio sogno era vedere il Giudizio universale di Michelangelo, non mi era mai capitato di ammirarlo e poterlo finalmente vedere è stata per me un’emozione enorme! Inoltre, ascoltare anche la spiegazione del professor Palaia, che ci ha raccontato tutti i grandi sacrifici che sono stati fatti dall’artista per realizzarlo, me lo ha fatto apprezzare ancora ancora di più ed è stato anche un esempio per tutti noi che viviamo un quotidiano spesso non facile, dove inseguire i sogni è un’impresa ardua e difficoltosa, come un incoraggiamento a non arrendersi».

Ma Gemiliana il suo sogno lo ha coltivato e ha lottato per realizzarlo e finalmente, piano piano, anche la sua strada si sta aprendo . «Volevo fare la sarta, mi è sempre piaciuto — continua —, ma gli ultimi anni sono stati difficili e ho dovuto imparare l’arte dell’arrangiarmi. Ho fatto, almeno virtualmente, un gran “taglia e cuci” di esperienze, ma adesso per fortuna ho trovato chi ha creduto in me e mi sta dando concretamente la possibilità di realizzarmi nel mio lavoro in sartoria e questo mi dà un grande coraggio. Proprio oggi, durante la visita, mi sono resa conto di guardare con più fiducia anche verso il futuro e questo è davvero bellissimo: è il dono che la bellezza può farti».

E i Musei Vaticani si sono rivelati in tutta la loro bellezza e maestosità a queste persone verso cui la vita non è stata sempre generosa. «Io sono un pittore e scultore — racconta Erwin Alfredo Benfeldt Rosada, artista di origine guatemalteca ospite della Caritas diocesana di Roma —. Per me è davvero un’emozione intensa visitare questa cattedrale dell’arte che tutto il mondo ci invidia. Questo luogo mi fa sognare e diventa un’ispirazione non solo per me, che mi sento anche un poeta, ma per tutte le persone che visitano il Vaticano».

Alfredo, tra l’altro, è stato anche l’autore della “Coppa degli ultimi”, che «L’Osservatore di Strada» e Athletica Vaticana hanno donato nella scorsa Maratona di Roma all’ultimo atleta che ha transitato davanti alla Basilica di San Pietro, per poi proseguire verso l’arrivo al Colosseo. «Per me è stato un onore poter creare questa coppa — dice con gli occhi lucidi —, perché ho cercato di mettere in quell’opera anche la mia impossibilità di correre a causa dei miei problemi fisici. Di questo ringrazio di cuore chi mi ha donato questa bella opportunità».

La visita è stata fortemente voluta e poi guidata da don Giovanni Emidio Palaia, coordinatore del progetto “Mariologia, Persona, Arte, Città, Cultura e Salute” della Pontifica Accademia Mariana Internazionale. «La bellezza che accoglie è un progetto nato grazie a una collaborazione tra la Pontificia Accademia Mariana Internazionale e “L’Osservatore di Strada” — spiega —. La sua origine parte da un’idea che mi è venuta in mente durante un incontro con un amico di strada, che mi ha chiesto se poteva partecipare a una visita guidata d’arte che stavo facendo con i miei studenti. Subito dopo, ho pensato che sarebbe stato bello organizzare qualcosa che aprisse alla bellezza, la quale a sua volta spalanca il cuore alla gioia, all’amore, alla fraternità e all’amicizia. La visita alla Cappella Sistina fa parte di questo progetto ed è stata un’esperienza bellissima. Tuttavia, non vogliamo che sia l’unico momento: desideriamo continuare in questa direzione, promuovendo una bellezza che accoglie e che serva alla cultura dell’incontro, come straordinaria espressione dell’amore del Vangelo e di Cristo».

Ad accogliere gli ospiti era presente anche Barbara Jatta, direttrice dei Musei Vaticani: «Poter prendere parte a questo progetto, per noi è un privilegio — ha detto —, perché è quello che auspichiamo tutti i giorni: una bellezza condivisa con tutti. Papa Francesco, in occasione di un’udienza, ha detto una frase bellissima: “La bellezza aiuta ad andare avanti e voi siete custodi della bellezza e quindi aiutate tutti ad andare avanti”. Si rivolgeva a noi come curatori e cultori di queste meraviglie che ci circondano, e questo è uno sprone e una forza ad andare avanti per fare sempre meglio il nostro lavoro, e questo non ce lo dimentichiamo mai, soprattutto in occasioni come questa visita».

di Marina Tomarro