· Città del Vaticano ·

L’abbraccio a Pato

 L’abbraccio a Pato  QUO-269
23 novembre 2023

Il deserto di sabbia riarsa e spietata gli aveva portato via moglie e figlia: per questo Papa Francesco ha voluto incontrarlo per abbracciarne il dolore e infondere speranza. Si chiama Mbengue Nyimbilo Crepin, ma tutti lo conoscono come Pato, ha trent’anni, viene dal Camerun, e in un viaggio della speranza verso un futuro migliore ha perso la consorte sua coetanea, e la piccola Marie di appena sei anni. Suscitò grande commozione nel luglio scorso la notizia della tragica morte delle due, che insieme a Pato, dopo essere state fermate dalle autorità tunisine e riportate nel deserto al confine con la Libia, erano decedute per il caldo, la fame e la sete. Il Pontefice lo ha accolto a Casa Santa Marta nel pomeriggio del 17 novembre, insieme a don Mattia Ferrari, il sacerdote modenese cappellano di Mediterranea Saving Humans, al cardinale gesuita Michael Czerny, prefetto del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, e a migranti e collaboratori di organismi impegnati nell’accogliere e integrare i rifugiati, che hanno contribuito all’arrivo in Italia del giovane camerunese.