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22 novembre 2023

L’Ispettorato generale dei cappellani delle carceri italiane


Un punto di riferimento per i dipartimenti dell’amministrazione penitenziaria e della giustizia minorile nelle relazioni con la Chiesa italiana e la Santa Sede. L’Ispettorato generale dei cappellani delle carceri italiane, che raccoglie funzioni di coordinamento e vigilanza, è affidato dal 2017 a don Raffaele Grimaldi, per ventitré anni impegnato nel centro penitenziario “Secondigliano” a Napoli. Una nomina alla quale, secondo la legge 5 marzo 1963 n. 323, provvede il ministero della Giustizia. Secondo il sito dell’Ispettorato (www.ispcapp.org) sono 240 i cappellani nelle carceri italiane a cui sono affidati circa 54.000 detenuti in 195 istituti penitenziari nazionali per adulti e 17 per minorenni. Sono trenta i progetti pastorali, di catechesi, occupazionali e di housing sociale realizzati e condivisi online. Ampia la sezione “Guide detenuti” con materiali e documenti messi a disposizione dei cappellani in diverse lingue, compreso l’arabo.

Il 26 novembre a Cremona la veglia diocesana dei giovani


Lieti nella speranza
è il tema della veglia diocesana dei giovani che si celebrerà per le vie di Cremona domenica 26 novembre, nella solennità di Cristo Re. L’evento — si legge sul sito www.diocesidicremona.it — è stato organizzato dalla pastorale giovanile sulla scia del messaggio di Papa Francesco per la xxxviii Giornata mondiale della gioventù, e vedrà la presenza del vescovo Antonio Napolioni che accompagnerà e guiderà i giovani in questa occasione di ascolto e preghiera. L’incontro itinerante sarà articolato in quattro passaggi: “Luoghi di speranza” nell’oratorio di Sant’Ilario che, al termine della seconda guerra mondiale, offrì rifugio agli ebrei liberati dai campi di prigionia; “Parole di speranza” nella chiesa di Sant’Agata, con la lettura della parola; “Gesti di speranza”, in un corteo di luci diretto alla cattedrale; la tappa conclusiva “Il fondamento della speranza” con la preghiera e l’adorazione eucaristica. «Proprio adesso — si sottolinea in un comunicato — è urgente annunciare la speranza che sostiene nella fatica e nel dolore ma è anche capace di motivare l’impegno e il coraggio di cambiare in meglio noi stessi e il mondo in cui viviamo».

a cura di Fabio Bolzetta