· Città del Vaticano ·

A Ginevra, la dichiarazione dell’arcivescovo Balestrero su Israele e Palestina

Il pieno impegno della Santa Sede per la pace e la giustizia

TOPSHOT - A Palestinian man inspects the damage in Beit Lahia in the northern Gaza Strip on November ...
22 novembre 2023

La condanna in modo inequivocabile e irrevocabile del disumano attacco terroristico perpetrato da Hamas il 7 ottobre contro civili innocenti in Israele, col suo brutale carico di morti e feriti, nonché di ostaggi, per i quali si reitera l’appello all’«immediato rilascio». E insieme, riaffermando il «diritto all’autodifesa», il richiamo al rispetto del diritto umanitario internazionale, compreso il principio di proporzionalità, e la «profonda preoccupazione» per la catastrofica situazione umanitaria nella Striscia di Gaza, che ha causato la perdita di migliaia di vite palestinesi innocenti, tra cui più di 5.000 bambini. Questa la dichiarazione dell’arcivescovo Ettore Balestrero, osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite e altre organizzazioni internazionali a Ginevra, in occasione ieri della relazione alla 74ª sessione esecutiva della Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo (Unctad) sull’assistenza al popolo palestinese.

Alla luce del «tragico spargimento di sangue» in Medio Oriente, la Santa Sede rimane «pienamente impegnata» a promuovere la pace e la giustizia in Israele e Palestina, ha evidenziato il nunzio apostolico. Nel ricordare come il terrorismo e l’estremismo alimentino «l’odio, la violenza e la vendetta», l’arcivescovo Balestrero ha osservato al contempo come la «sofferenza indiscriminata» della popolazione a Gaza sia «inaccettabile», invocando l’«effettiva protezione di ogni singolo civile» e l’accesso degli aiuti umanitari. In tale contesto, il pensiero è andato agli oltre cento membri del personale dell’Unrwa, l’agenzia Onu per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi, uccisi a Gaza nelle ultime settimane.

L’osservatore permanente ha poi fatto eco agli appelli di Papa Francesco affinché tutte le parti cessino «immediatamente» di usare le armi. L’invito alle autorità di Israele e Palestina è stato quello a rinnovare «con coraggio» il loro impegno per una pace basata sulla giustizia e sul rispetto delle «legittime» aspirazioni di entrambe le parti, abbracciando la via del dialogo — nonostante possa sembrare oggi «limitata» — e ricordando come la soluzione dei due Stati rimanga «un’opzione praticabile per raggiungere questa pace».