· Città del Vaticano ·

Il nuovo appello del Papa all’Angelus

«Non rassegniamoci!
La pace è possibile»

 «Non rassegniamoci! La pace è possibile»  QUO-266
20 novembre 2023

«La pace è possibile. Non rassegniamoci alla guerra!»: con il pensiero rivolto alle sofferenze delle popolazioni del Myanmar, dell’Ucraina, di Palestina e Israele, il Papa all’Angelus domenicale è tornato a ribadire che «la pace è possibile». Certo, ha rimarcato, «ci vuole buona volontà», ma non si può restare indifferenti, perché i conflitti sono «sempre una sconfitta» e a guadagnarci sono «soltanto i fabbricanti di armi».

Elencando le zone di tensione, Francesco ha parlato anzitutto del Paese asiatico «che purtroppo continua a soffrire a causa di violenze e soprusi», pregando perché la «cara popolazione» non si scoraggi. Quindi, vedendo in piazza San Pietro bandiere giallo-azzurre, ha citato la «martoriata» nazione dell’Europa orientale e, infine, la drammatica crisi in Terra Santa. Tra le sue preoccupazioni, anche quella per «i tanti cristiani che nel nostro tempo sono discriminati per la fede». A ispirargliela, la beatificazione a Siviglia, il giorno prima, dei martiri Manuel González-Serna, prete diocesano, e diciannove compagni presbiteri e laici, uccisi nel 1936 nel clima di persecuzione religiosa della guerra civile spagnola.

Infine il Pontefice ha anche ricordato la giornata dedicata alle vittime della strada con un invito: «impegniamoci a prevenire gli incidenti».

L'Angelus