· Città del Vaticano ·

Il prefetto Ruffini a Lagos per il 50° anniversario del Comitato pan-africano per le comunicazioni sociali

Non c’è comunione
senza comunicazione

 Non c’è comunione senza comunicazione  QUO-266
20 novembre 2023

Questo fine settimana, Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la Comunicazione, è stato a Lagos, in Nigeria, per il 50° anniversario del Comitato pan-africano per le comunicazioni sociali. Conosciuto con il suo acronimo francese, Cepacs, questo ente, creato dai vescovi africani per guidare l’apostolato delle comunicazioni sociali nel continente, è stato istituito nel 1973, in risposta al documento post conciliare del concilio Vaticano ii Communio et progressio.

Nella serata di domenica 19 novembre, durante un discorso rivolto ai vescovi africani responsabili della comunicazione a livello regionale, ai diversi esperti della comunicazione, ai professionisti dei media e agli accademici riuniti a Lagos per il giubileo d’oro, Ruffini ha elogiato i vescovi africani per questa pietra miliare: «Solo mantenendo vivo il passato possiamo costruire un futuro non fondato sulla sabbia. La nostra storia, le nostre storie, sono le nostre fondamenta. Tutti noi — guardando indietro — dobbiamo domandarci: che storia raccontiamo e abbiamo raccontato? Parla ancora del Regno di Dio?».

Come aveva fatto in precedenza, nel suo saluto nella cattedrale della Santa Croce di Lagos, Ruffini ha invitato i comunicatori a guardare oltre i media e i gadget. La comunicazione è un dono, ha affermato. «Il segreto della comunicazione non è la tecnica, bensì l’amore. Ma potremmo pensare che la comunicazione dipenda dai media, come mera trasmissione di notizie, conoscenze, nozioni, emozioni. Certo, la comunicazione è anche questo. Ma se esaminiamo la radice latina della parola “comunicazione”, possiamo vedere che è la combinazione di altre due parole: cum, insieme, e munus, dono. Questo ci dice che la comunicazione è prima di tutto e anzitutto un dono reciproco di noi stessi, un dono che deriva dalla relazione che stabiliamo con l’altro». Il prefetto ha quindi sottolineato: «lo sappiamo: non c’è missione senza comunione. E non c’è comunione senza comunicazione».

Ruffini è arrivato a Lagos la mattina di sabato 18. Ha trascorso la giornata con i suoi ospiti, l’arcivescovo di Lagos, monsignor Alfred Adewale Martins e il vescovo di Oyo, monsignor Emmanuel Adetoyese Badejo, presidente del Cepacs. Nel corso del suo giro di visite ad alcune parrocchie ed istituzioni ecclesiali, il prefetto ha compiuto una visita molto apprezzata al cardinale Anthony Olubunmi Okogie, arcivescovo emerito di Lagos.

La messa di apertura di domenica, celebrata con i fedeli della cattedrale della Santa Croce, è stata presieduta dal presidente del Simposio delle Conferenze episcopali di Africa e Madagascar (Secam), il cardinale Fridolin Besungu Ambongo, arcivescovo di Kinshasa. È stata una messa celebrata con la solennità e la vivacità tipiche delle liturgie africane.

Nell’omelia, il vescovo Badejo ha detto alla congregazione che, laddove viene vista come un dono, la comunicazione può portare comunione, comprensione e guarigione nella società. «Il Santo Padre Papa Francesco — ha detto il presidente del Cepacs — ha spesso proposto il buon samaritano come esempio da seguire per i cristiani al fine di guarire il mondo e le nostre società. (La parabola) è un buon esempio dell’ascoltare gli altri, anche quando non parlano, e ci incoraggia a non lasciare mai indietro nessuno. Imitare il buon samaritano ovunque ci troviamo — ha aggiunto — può cambiare il modo in cui vediamo lo straniero, in cui vediamo il povero, i cui trattiamo l’emarginato, e in cui trattiamo chi non merita nemmeno la nostra attenzione. Può aiutarci a costruire un mondo più giusto e assennato per tutti».

Da parte sua, il cardinale Fridolin Besungu Ambongo ha elogiato il Cepacs, che lavora a stretto contatto con il Secam per porre le celebrazioni giubilari nella «scia del Sinodo sulla Sinodalità che si è appena concluso a Roma». Il Simposio delle Conferenze episcopali di Africa e Madagascar — ha detto — «considera il tema della celebrazione: “50 anni di Cepacs: verso la promozione di una Chiesa sinodale in Africa attraverso le comunicazioni sociali” adatto all’evento».

Il porporato ha inoltre ricordato ai comunicatori che «c’è ancora spazio per migliorare, specialmente nell’assicurare che tutte le regioni del Secam diventino più attive e aumentino la loro impronta digitale senza perdere di vista l’etica della Chiesa sulle comunicazioni sociali».

Numerosi vescovi cattolici di tutta l’Africa sono convenuti a Lagos per i due giorni di celebrazione e per la conferenza che si conclude domani, martedì. Durante i due giorni d’incontro, presuli ed esperti internazionali della comunicazione presenteranno interventi per rilanciare l’apostolato dei media della Chiesa in Africa.

da Lagos
Paul Samasumo