· Città del Vaticano ·

Il messaggio di Papa Francesco per la XXXVIII Giornata mondiale della gioventù

Per riprendere
la “maratona della speranza”

 Per riprendere la “maratona della speranza”  QUO-263
16 novembre 2023

Nel suo messaggio per la 38ª Giornata mondiale della gioventù «Lieti nella speranza» (Rm 12, 12), Papa Francesco chiama i giovani a unirsi a lui in un pellegrinaggio che è cominciato idealmente con la Gmg di Lisbona dello scorso agosto, e che culminerà in quella di Seoul del 2027. Ma prima, il Papa li invita al Giubileo dei giovani, l’appuntamento in occasione dell’anno santo 2025 a Roma, dove essi saranno chiamati a essere «pellegrini di speranza». Nel percorrere questo cammino biennale, il Santo Padre incoraggia i giovani a diventare missionari di speranza e a condividere questo atteggiamento con i coetanei, anche attraverso un utilizzo saggio dei social media, in un momento in cui la speranza, purtroppo, sembra essere la grande assente della Storia.

I primi passi di questo pellegrinaggio di speranza saranno mossi attraverso la celebrazione della Giornata mondiale della gioventù nelle Chiese particolari nel giorno della solennità di Cristo Re, il 26 novembre prossimo. Il Dicastero per i laici, la famiglia e la vita ha pubblicato, nel 2021, un documento dal titolo Orientamenti pastorali per la celebrazione della Giornata Mondiale della Gioventù nelle Chiese particolari, che mira a fornire suggerimenti su come organizzare questa celebrazione annuale. Tale documento può essere scaricato in diverse lingue dal sito web del Dicastero www.laityfamilylife.va.

Nel messaggio di quest’anno, Papa Francesco si rivolge direttamente anche a tutti gli operatori della pastorale giovanile, invitandoli «a prendere in mano il Documento Finale [del Sinodo dei giovani] del 2018 e l’Esortazione apostolica Christus vivit. I tempi sono maturi per fare insieme il punto della situazione e adoperarci con speranza per la piena attuazione di quel Sinodo indimenticabile». Abbiamo, infatti, già davanti a noi una nuova generazione di giovani che chiede di essere ascoltata e che spinge a intraprendere nuove direzioni. I giovani del 2018, ai quali si rivolgevano i documenti citati dal Papa, possono aver intrapreso scelte esistenziali fondamentali negli ultimi cinque anni, in ambito familiare, professionale, di vita religiosa o di altre forme di consacrazione. Inoltre, le ripercussioni sociali legate alla pandemia di coronavirus e l’aumento di conflitti armati hanno lasciato dietro di esse un mondo notevolmente cambiato rispetto ad allora.

Un’interpretazione e un rinnovato studio della Christus vivit (Chv), sotto il principio-guida della speranza, aprono dunque uno spazio per un nuovo impulso della pastorale giovanile. In questo senso, si possono richiamare alcune grandi linee: la promozione dei giovani stessi come protagonisti della pastorale giovanile; l’annuncio del kerygma — il Cristo risorto che è «la nostra speranza e la più bella giovinezza di questo mondo» (Chv n. 1); l’accompagnamento spirituale dei giovani; e una pastorale popolare diversificata e sempre più vicina a loro. Per promuovere la rilettura e l’approfondimento della Christus vivit a cinque anni dalla sua pubblicazione, il Dicastero per i laici, la famiglia e la vita organizzerà nel 2024 un congresso internazionale sulla pastorale giovanile, per i responsabili delle Conferenze episcopali e dei movimenti internazionali.

Nei prossimi due anni, quindi, l’obiettivo è di riprendere “la maratona della speranza” nella pastorale giovanile, consapevoli di avere sempre a che fare con entusiasti “velocisti” quali sono i giovani, con i quali camminare svelti e ai quali è possibile chiedere, insieme a Papa Francesco: «Quando arriverete dove noi non siamo ancora giunti, abbiate la pazienza di aspettarci» (Chv n. 299).

di Paul Metzlaff
Officiale del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita - Area di pastorale giovanile