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Bailamme

E se Omero fosse donna?

 E se Omero fosse donna?  QUO-258
10 novembre 2023

Fra le molte ipotesi relative all’identità di Omero, è stata avanzata quella che si trattasse di una donna. In Omero. Nausicaa e l’idillio mancato, (Bologna, il Mulino, 2023, pagine 168, euro 14), Giorgio Ieranò ricorda che Samuel Butler, un letterato britannico dell’Ottocento, scrisse: «Si può obiettare che è molto difficile per una donna in qualsiasi epoca riuscire a scrivere un capolavoro come l’Odissea. Ma ciò si può dire anche per qualsiasi uomo». Buona parte della questione di genere sta in questa considerazione, avanzata con delicato humor britannico.

Butler arrivò a pubblicare The Authoress of the Odyssey, ossia L’autrice dell’Odissea. Tra le prove a sostegno di questa tesi, esposte con leggerezza e ironia, Butler portava il dato testuale per cui, disceso nel regno dei morti, Odisseo incontra prima le donne famose scomparse e solo dopo gli uomini illustri defunti; a questo aggiungeva la considerazione che solo una donna poteva creare una storia avventurosa, drammatica e complessa fondata su un episodio di granitica fedeltà coniugale. Procedendo quasi a tentoni in una ridda di ipotesi più o meno realistiche, Butler si spinse ben oltre: arrivò a immaginare che l’autrice dell’Odissea avesse realizzato il proprio autoritratto psicologico nella figura della giovanissima Nausicaa. Aggiungendo a questo dato quello dell’antica attribuzione del nome di Drepanon al paese dei Feaci, l’autore inglese proponeva la conclusione che la donna in questione fosse nativa di Trapani.

Si tratta di riflessioni consapevolmente azzardate, e a volte paradossali, ma Ieranò ricorda che Butler era una personalità riconosciuta tra i classicisti inglesi e che la sua traduzione dell’Odissea venne utilizzata ampiamente da James Joyce. Per noi donne e uomini del terzo millennio è utile rivolgere ogni tanto uno sguardo al passato. Vediamo così quanta strada è stata fatta nella ricerca della parità di genere e allo stesso tempo ci rendiamo conto di quanta ne resta ancora da fare. L’ironia di Butler infatti è ancora capace di farci sorridere e questo la dice lunga sul nostro modo di pensare. 

di Sergio Valzania