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Una fotografia della Caritas di Roma

 Una fotografia della Caritas di Roma  ODS-015
04 novembre 2023

Nell’ultimo rapporto sulla povertà a Roma (riferito al 2021), la Caritas ha stimato che più del 10 per cento dell’intera popolazione della capitale vive in condizioni di grave disagio sociale. Di certo la crisi economica di questi ultimi mesi avrà fatto peggiorare la situazione moltiplicando il numero di donne, uomini, bambini e anziani senza la sicurezza di una casa e di un lavoro e senza garanzie per il proprio futuro.

Di fronte a questo crescente bisogno di solidarietà qual è la risposta della Caritas di Roma? Lo abbiamo chiesto al direttore Giustino Trincia che, in questa intervista all’«Osservatore di Strada», ci aiuta a delineare una “fotografia” dell’impegno dell’organismo diocesano in favore degli ultimi.

Quante sono le strutture e i servizi offerti dalla Caritas di Roma?

In 44 anni di vita, la Caritas diocesana di Roma ha promosso numerose opere segno, luoghi cioè dove poter incontrare e servire i poveri; luoghi che costituiscono in fondo anche una testimonianza delle possibili strade da seguire per affrontare tante gravi forme di povertà, di cui quella economica e materiale è “solo” la punta dell’iceberg.

La Caritas promuove a livello diocesano 45 servizi distribuiti nella città di Roma, I servizi, gestiti attraverso la Cooperativa Roma Solidarietà, promossa dalla stessa Caritas, sono costituiti da centri di accoglienza - minori, donne sole con bambini, persone sole o senza dimora -; comunità alloggio; case famiglia; mense sociali; presidi sanitari; empori della solidarietà che forniscono a persone e famiglie in difficoltà generi alimentari e prodotti di prima necessità; centri di ascolto diocesani; servizi domiciliari; servizi di consulenza legale; servizi educativi al volontariato e alla cittadinanza attiva; servizi di accompagnamento e di inserimento lavorativo. I servizi sono rivolti a cittadini italiani e stranieri in stato di bisogno, rifugiati politici e protetti internazionali, come gli ucraini dal febbraio 2022; i servizi di animazione pastorale e di formazione sono rivolti agli operatori sociali, al volontariato, alle fasce di popolazioni deboli e agli immigrati in cerca di riqualificazione per poter ripartire con le proprie gambe.

Numerose attività formative vengono rivolte specificatamente ai volontari e agli animatori parrocchiali della carità.

Tutto questo è reso possibile grazie al coinvolgimento di operatori professionali e di volontari. Com’è composta questa “squadra” della solidarietà?

Sono 248 gli operatori professionali a tempo indeterminato, con le qualifiche proprie in gran parte dell’ambito dei servizi socioassistenziali, come educatori, operatori sociosanitari, assistenti sociali, infermieri, medici. È da considerare che numerosi dei nostri servizi non solo sono aperti a tutte le ore ogni giorno dell’anno, ma richiedono competenze professionali qualificate.

La stretta collaborazione tra operatori professionali e volontari è la condizione indispensabile per assicurare la qualità e la continuità nel tempo dei nostri servizi.

Non è facile fissare un numero dei volontari, perché la tipologia varia molto, in base alle disponibilità. Prima del Covid erano complessivamente poco più di duemila, impegnati almeno una volta a settimana. Non siamo ancora ritornati a quel livello, ma siamo sulla buona strada, perché c’è tanta disponibilità delle persone anche molto qualificate, a dare una mano.

La Caritas è chiamata anche a svolgere un’azione di animazione pastorale “diffusa” sul territorio diocesano. Come siete organizzati?

L’animazione alla carità è presente in ognuna delle 331 parrocchie della diocesi di Roma. In gran parte di esse, 220 in questo momento, esiste anche un centro di ascolto che opera in rete con i servizi diocesani. In ognuno dei cinque settori della Diocesi esiste inoltre un’apposita équipe di coordinamento; stiamo completando la costituzione di équipe anche nelle 36 prefetture.

Tutta la rete Caritas diocesana è orientata ad essere sempre più al servizio delle comunità parrocchiali, per la promozione della testimonianza della carità di tutti i battezzati.

Fabrizio Salvati