· Città del Vaticano ·

È morta suor Giovanna Gentili per oltre vent’anni responsabile dell’Ufficio accrediti

Stile paolino al servizio della Sala stampa della Santa Sede

 Stile paolino al servizio  della Sala stampa della Santa Sede  QUO-250
30 ottobre 2023

Si celebrano oggi pomeriggio ad Albano Laziale i funerali di suor Giovanna Gentili, la religiosa paolina a lungo responsabile del Servizio accrediti della Sala stampa della Santa Sede, morta sabato scorso all’età di 85 anni. Alle ore 15 il rito è presieduto dal gesuita Federico Lombardi, il secondo direttore con cui aveva collaborato, dopo oltre vent’anni con Joaquín Navarro-Valls.

E proprio una delle ultime occasioni pubbliche in cui era ritornata in Sala stampa, fu il 24 maggio 2019, quando partecipò alla intitolazione della sala giornalisti al “portavoce” di Giovanni Paolo ii, Navarro-Valls, con cui lavorò dal 1985 al 2006. Mantenendo sempre lo stesso spirito di dedizione nell’ufficio accrediti che, di fatto, aveva contribuito lei stessa a istituire, suor Giovanna proseguì in quel ruolo anche con padre Lombardi, fino al 2009, quando si congedò dalla Sala stampa, trascorrendo poi gli ultimi anni ad Albano Laziale, dove era stata anche amministratrice dell’ospedale Regina Apostolorum e dove era infine rimasta come degente.

Nata a Rovereto, Trento, “Gentili” era, più che il cognome, il suo modo di essere, nonostante i modi talvolta sbrigativi, da lavoratrice impegnata in più di una faccenda, ma sempre con il sorriso sul volto. Ai vaticanisti accreditati che accompagnava nei diversi “pool” nel Palazzo apostolico — soprattutto a quelli nuovi, mai venuti prima a Roma — suor Giovanna offriva spiegazioni dettagliate di protocolli, simboli, gesti. Qualcuno la chiamava “l’angelo custode”, qualcun altro la definiva scherzosamente “la direttrice”, ma la religiosa faceva semplicemente il proprio lavoro, con la passione e la competenza dell’apostolato paolino, rispondendo a ogni domanda e cercando di risolvere ogni problema.

Il 1° luglio 2009 aveva ricevuto anche la Croce pro Ecclesia et Pontifice, onorificenza concessa a laici ed ecclesiastici che si distinguono per il loro servizio alla Chiesa. Sulle orme del beato Giacomo Alberione, fondatore delle figlie di san Paolo, e della venerabile Tecla Merlo, cofondatrice, «non ha misurato il suo impegno, il suo tempo al servizio del Santo Padre, della Chiesa e di ognuno di noi, con una sensibilità umana e religiosa», disse di lei padre Lombardi quando suor Giovanna andò in pensione, ringraziandola «per la fedeltà del lungo servizio, per la dedizione, per la cura dei particolari, per il garbo con cui ha svolto delle funzioni che, a volte, esigono anche una certa fermezza, una certa decisione, ma sempre con gentilezza e con moltissima pazienza».