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Bailamme

L’esperienza del peccato

 L’esperienza del peccato   QUO-248
27 ottobre 2023

«Il nostro problema non è più l’esperienza del fardello del nostro peccato, ma l’assenza dell’esperienza del peccato, che presuppone a sua volta l’assenza di Dio e il suo disinteresse nei nostri confronti», scrive Benedetto xvi , come riporta il cardinale Kurt Koch nel suo recente Rinnovamento e Unità. Perché serve più ecumenismo, edito da Queriniana (Brescia, 2023, pagine 288, euro 32, traduzione di Gianni Poletti). L’ammissione «so di essere un peccatore» è scomparsa dal nostro orizzonte linguistico, eppure è proprio nella possibilità della trasgressione che si annida uno dei caratteri fondamentali dell’uomo. Gli angeli non peccano, e neppure gli animali lo fanno. Per questi ultimi c’è lo spazio per l’errore, non per la colpa. Per donne e uomini è diverso. Fin dalle profondità del tempo essi hanno percepito che il loro comportamento doveva sottoporsi a un giudizio, consapevolezza penetrata nelle profondità della personalità di ciascuno per trasferirsi dall’atto in sé all’intenzione che ne ha guidato il compimento. Bene e male sono concetti che accompagnano la storia del mondo. Si potrebbe arrivare a sostenere che essa altro non sia che una lunga e sofferta riflessione collettiva su tali concetti, accompagnata dalla constatazione del profondo radicamento del peccato nel suo svolgersi. La modernità ha voluto mettere in discussione Dio fino a certificarne la morte. In questo modo ha creduto di liberarsi dai vincoli imposti dall’esistenza del peccato, ma le cose sono andate in modo molto diverso. Senza Dio, senza peccato, rifiutando la colpa e il rimorso, donne e uomini hanno privato il loro agire di un elemento sostanziale. La pretesa di affidare il giudizio sul giusto e l’ingiusto a una valutazione umana, a un calcolo di utilità o d’altro tipo, ha generato tragedie; altre e nuove ne produce di continuo e altre ancora ne prepara per il futuro.

Abbandonare la contemplazione del mistero della croce provoca persino il senso di solitudine generalizzato che donne e uomini contemporanei vivono, scambiando il loro disinteresse per Dio per un suo disinteresse nei nostri confronti. 

di Sergio Valzania