· Città del Vaticano ·

All’Angelus il nuovo pressante appello di Francesco per il Medio Oriente

«Fermatevi, fermatevi!»

 «Fermatevi, fermatevi!»  QUO-244
23 ottobre 2023

Il Papa telefona a Biden: bisogna trovare percorsi di pace


«Fratelli, fermatevi! Fermatevi!». Implorante, Papa Francesco all’Angelus domenicale di ieri è tornato ancora una volta col «pensiero a quanto sta accadendo in Israele e in Palestina». Dicendosi «molto preoccupato» e «addolorato», ha assicurato preghiere e vicinanza a quanti «soffrono, agli ostaggi, ai feriti, alle vittime e ai loro familiari». Riferendosi alla «grave situazione umanitaria a Gaza» ha ricordato come «anche l’ospedale anglicano e la parrocchia greco-ortodossa siano stati colpiti nei giorni scorsi», rinnovando il proprio accorato «appello affinché si aprano degli spazi, si continuino a far arrivare gli aiuti umanitari e si liberino gli ostaggi». Da qui il duplice invito a fermarsi perché, ha spiegato, «la guerra, ogni guerra che c’è nel mondo», anche quella nella martoriata Ucraina, «è una sconfitta, una distruzione della fraternità umana». E ha concluso dando appuntamento a venerdì prossimo, 27 ottobre, per la «giornata di digiuno, di preghiera e di penitenza», con un’ora di preghiera serale alle 18 in San Pietro «per implorare la pace nel mondo».

Sempre ieri, nel pomeriggio, Papa Francesco ha telefonato al presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden. Lo ha comunicato il direttore della Sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, aggiungendo che «la conversazione, durata circa 20 minuti, ha avuto come argomento le situazioni di conflitto nel mondo e il bisogno di individuare percorsi di pace».

L'Angelus