· Città del Vaticano ·

Bailamme

Sguardi trasformativi
di tenerezza

 Sguardi trasformativi di tenerezza  QUO-242
20 ottobre 2023

Giorgio de Santillana conclude il suo Le origini del pensiero scientifico, da poco riedito da Adelphi, con due versi di Guido Guinizzelli: «Fere lo sole il fango tutto ‘l giorno / Vile riman, né il sol perde calore». Nonostante il sole lo scaldi per tutto il giorno, il fango rimane materia spregevole, mentre l’astro non perde niente del suo splendore. La qualità letteraria del testo è innegabile, ma il radicale aristocraticismo che proclama si rivela falso oltre che irritante.

Davvero il sole e il fango sono così distanti l’uno dall’altro che i raggi del primo non riescono in alcun modo a modificare l’essenza del secondo? Oppure è vero il contrario e qualunque incontro, soprattutto se fra diversi, produce di necessità un cambiamento in entrambe i protagonisti dell’evento?

Esposta a lungo e direttamente alla luce e al calore del sole anche la melma più limacciosa finisce per rapprendersi, fino a divenire solida e fornire l’appoggio per il piede e la ruota del carro di chi va a lavorare nei campi, mentre il sole per emettere quello che ci raggiunge come un gradevole tepore fonde quantità enormi dell’idrogeno contenuto nel suo nucleo trasformandolo in elio, in un processo che in tempi lontanissimi lo porterà a trasformarsi in una gigante rossa, una stella brillante ma con una temperatura inferiore a quella attuale.

Elementi lontani per dimensioni, consistenza, dinamica fisica e chimica, si rivelano comunque parti di un unico sistema, al quale nulla è estraneo e che contiene un numero impressionante di interazioni continue, capaci di trasformarlo senza sosta. Anche nell’incontro descritto da Guinizzelli il fango vede ridursi la sua viltà, mentre il sole si priva di una parte, seppur infinitesimale, del proprio calore. Niente di ciò che accade rimane senza esito. Gli scambi che si verificano in ambito fisico sono solo un pallido riflesso di quanto avviene a livello affettivo e spirituale, quando anche uno sguardo di tenerezza può rivelarsi un grande gesto. 

di Sergio Valzania