· Città del Vaticano ·

L’arcivescovo Caccia all’Onu

I diritti umani universali siano goduti da tutti

 I diritti umani universali  siano goduti da tutti  QUO-241
19 ottobre 2023

Garantire che i diritti umani universali «siano goduti da tutti, ovunque, in ogni fase della vita». È questo l’auspicio espresso dall’arcivescovo Gabriele Caccia, osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, in una dichiarazione resa nota ieri all’Onu in occasione di un dibattito su «Promozione e protezione dei diritti umani», nell’ambito dei lavori dell’Assemblea generale.

A 75 anni dall’adozione della Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948, ha constatato monsignor Caccia, si vive una «dolorosa realtà» di violazioni, mancanza di libertà religiosa, guerre e violenze di ogni genere: «anche nei Paesi con forme di governo democratiche», i diritti umani non sono sempre «pienamente» rispettati.

Le radici dei diritti umani, ha ricordato il nunzio apostolico, affondano «nella dignità che appartiene a ogni essere umano». Una dignità umana, ha rimarcato, che «è data da Dio» ed è «uguale in tutte le persone». Ogni membro della famiglia umana ha quindi un valore «inestimabile», ha sottolineato, richiamando una tutela e una salvaguardia a partire dal diritto alla vita, che è «al centro del rispetto per l’uguale valore di ogni persona, senza il quale nessun altro diritto può essere esercitato o goduto».

D’altra parte, ha aggiunto il presule, il rispetto della dignità «non può esistere senza la garanzia delle libertà fondamentali». A questo proposito, la Santa Sede ha messo in luce come la vera cartina di tornasole per la protezione dei diritti umani sia «il grado in cui le persone in un Paese godono della libertà di religione o di credo».

Monsignor Caccia ha inoltre ricordato come al diritto di una persona corrisponda un dovere da parte di tutte le altre: «il dovere di riconoscere e rispettare il diritto in questione».