· Città del Vaticano ·

Il racconto

Insieme contro la guerra

 Insieme contro la guerra  QUO-240
18 ottobre 2023

Stamani qui, in piazza San Pietro, la pace sembra possibile. Sì, persino a portata di mano. Ed è proprio in San Pietro, crocevia di speranza per l’umanità, che Papa Francesco ha indetto per le 18 di venerdì 27 ottobre un’ora di preghiera per la pace. I primi ad aderire alla “strategia” del Pontefice — tra reciproci abbracci di pace sul sagrato della piazza — sono stati 22 studenti universitari appartenenti a diverse religioni, provenienti da Israele, Palestina, Siria, Giordania, Libano, ma anche da Sarajevo e Belgrado. La giornata indetta dal Papa il 27 ottobre ha proprio una connotazione ecumenica e interreligiosa.

Gli studenti stanno partecipando al “Rome International Seminar for peace 2023”, promosso dall’Università Roma Tre in collaborazione con le Nazioni Unite e il ministero degli Esteri italiano. A coordinare l’iniziativa è il professor Massimo Maria Caneva, che nel 2015 — durante la Conferenza mondiale dei rettori in occasione del Giubileo straordinario della misericordia — ha dato vita a questa «cooperazione universitaria tra studenti, accademici, istituzioni civili, organizzazioni internazionali e volontari che insieme trovano punti di contatto per promuovere il dialogo e la pace formando i diplomatici del futuro».

Per tutti questi ragazzi, ha confidato Caneva, «la situazione in Terra Santa, da giorni epicentro di odio, violenza e atrocità, e il conseguente acuirsi della tensione in tutta l’aria mediorientale, è fonte di grande dolore e preoccupazione».

«Il nostro motto — ha aggiunto — è “pace, scienza e arte della cultura della solidarietà”, perché siamo convinti che proprio attraverso la ricerca scientifica, arricchita dalle esperienze umane, si può favorire un’analisi più attenta dei problemi e un approccio più ampio alle esigenze dell’essere umano, in particolare nelle situazioni di emergenza».

Il corso, giunto alla quinta edizione, si è aperto la sera del 12 ottobre a San Martino al Cimino. Da lunedì pomeriggio il gruppo ha proseguito i lavori nella facoltà di Scienze politiche dell’Università Roma Tre. Qui, nella sessione di apertura, è intervenuta anche la professoressa Antonella Sciarrone Alibrandi, sotto-segretario del Dicastero per la cultura e l’educazione.

E stamani ci hanno pensato altri giovani — in particolare gli 800 cresimati della diocesi di Faenza-Modigliana — a “colorare” e animare di entusiasmo la piazza, intonando anche a piene voci Romagna mia, il popolare canto che rappresenta la loro terra. A guidare il gruppo c’erano il vescovo Mario Toso e l’incaricato della pastorale giovanile don Massimo Geminiani.

Durante l’udienza Papa Francesco ha salutato, in particolare, trentotto fedeli vietnamiti provenienti dalla parrocchia di Thành Da, nell’arcidiocesi di Thành-Phô Hô Chí Minh, Hôchiminh Ville, tra cui sei sacerdoti e una suora. «L’incontro con il Papa — ha fatto presente padre Pietro Tran Anh Quoc Dinh, religioso dei Missionari della fede — è un’opportunità straordinaria per crescere nella fede e nella comunione, è un’esperienza di speranza e di fraternità a partire dalla testimonianza del Pontefice che tocca le nostre anime, ispirando così la nostra fede e il nostro impegno a vivere una vita di amore».

I pellegrini vietnamiti hanno percorso quasi 10.000 chilometri per vivere quest’esperienza spirituale con Francesco. Il loro itinerario, rilanciato proprio dalla benedizione e dall’incoraggiamento del Papa, prosegue ora in direzione dei santuari mariani europei di Lourdes e Fátima.

Il Pontefice ha poi benedetto una statua raffigurante il Sacro Cuore di Gesù, proveniente dalla parrocchia di Santa Teresa del Bambino Gesù a Battipaglia, in provincia di Salerno. L’ha portata il parroco don Luigi Piccolo, che guidava un gruppo di circa cinquecento pellegrini.

Infine, significativa la partecipazione della delegazione composta da trenta tra ufficiali e sottufficiali della Polizia municipale Unione Mugello, insieme con venti loro familiari. Del gruppo, insieme al comandante Paolo Baldini, facevano parte anche i sindaci di Palazzuolo sul Senio e di Dicomano.

di Fabrizio Peloni