· Città del Vaticano ·

All’Angelus l’appello del Papa per la Terra Santa con un pensiero anche per l’Ucraina e il Nagorno-Karabakh

Si liberino gli ostaggi
e non si versi
altro sangue innocente

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16 ottobre 2023

L’invito a pregare e a digiunare per la pace nella giornata di martedì 17: la preghiera «è la forza mite e santa da opporre alla forza diabolica dell’odio, del terrorismo e della guerra»


È per domani, martedì 17 ottobre, l’invito «ad unirsi alla Chiesa in Terra Santa e a dedicare» la giornata «alla preghiera e al digiuno». Papa Francesco lo ha rivolto a «tutti i credenti» all’Angelus di ieri, domenica 15, rimarcando che «la preghiera è la forza mite e santa da opporre alla forza diabolica dell’odio, del terrorismo e della guerra». Continuando, ha assicurato, «a seguire con tanto dolore quanto accade in Israele e in Palestina», il Pontefice ha auspicato «la liberazione degli ostaggi» e «che i bambini, i malati, gli anziani, le donne e tutti i civili non siano vittime del conflitto», con un rinnovato appello affinché «si rispetti il diritto umanitario, soprattutto a Gaza, dov’è urgente e necessario garantire corridoi umanitari e soccorrere tutta la popolazione».

«Già sono morti moltissimi» ha osservato il vescovo di Roma, implorando che «non si versi altro sangue innocente»: non solo «in Terra Santa», anche «in Ucraina o in qualsiasi altro luogo». Una preoccupazione estesa poi pure alla «crisi nel Nagorno-Karabakh. Oltre che la situazione umanitaria degli sfollati, che è grave», per Francesco è importante la «protezione dei monasteri e dei luoghi di culto della regione» che vanno «rispettati e tutelati come parte della cultura locale».

L'Angelus