· Città del Vaticano ·

L’intervento dell’osservatore permanente della Santa Sede all’Onu, arcivescovo Gabriele Caccia

Per nuovi equilibri
non fondati sulla deterrenza

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12 ottobre 2023

New York, 12. La comunità internazionale deve abbandonare la guerra come mezzo per governare in modo da raggiungere una pace giusta, «non costruita sul precario equilibrio della deterrenza ma sulla fraternità che ci unisce». Lo ha affermato l’osservatore permanente della Santa Sede all’Onu, arcivescovo Gabriele Caccia, nel suo intervento in un panel dei lavori dell’Assemblea generale a New York.

Secondo Caccia, questo vuol dire innanzitutto «eliminare le armi nucleari» per costruire una «nuova base per l’infrastruttura della sicurezza globale». Il trattato sulla proibizione delle armi nucleari, ha proseguito l’arcivescovo, offre una strada per la costruzione di una «nuova cornice di sicurezza che pone la dignità della persona umana al centro e che si attiene al principio della sovrana uguaglianza tra gli Stati». «Andare verso un mondo libero dalle armi nucleari — ha osservato Caccia — richiede non solo una riconsiderazione delle dottrine di sicurezza e adeguate misure di verifica, ma anche forniture di assistenza per coloro che hanno sofferto a causa dello sviluppo, della produzione e dei test delle armi nucleari, così come la bonifica degli ambienti contaminati da queste attività». In questo senso, la Santa Sede vede con favore alla bozza di risoluzione promossa da Kazakhstan e Kiribati per rispondere ai problemi ereditati per via delle armi nucleari.

Un’altra sfida per la comunità internazionale, secondo il presule, è quella di come indirizzare le nuove tecnologie: «Creare macchine con la capacità di mutilare e uccidere autonomamente non solo è legalmente discutibile, ma anche moralmente aborrente». La Santa Sede, ha concluso Caccia, «invita gli Stati a riconsiderare le proprie priorità di spesa, con un interesse alla promozione della cultura della pace e della vita piuttosto che una di guerra e di morte».

Nell’intervento in un altro panel dell’Assemblea generale Onu, Caccia ha affrontato il tema dell’istruzione e dello sviluppo sostenibile. Serve — ha detto — un «modello di sviluppo che abbia la persona umana al suo centro e che sia orientato verso il bene comune». La mancanza di accesso all’istruzione desta preoccupazione, ha osservato, in quanto essa crea «le condizioni necessarie per interrompere il circolo vizioso della povertà e della mancanza di opportunità, permettendo ai poveri di forgiare il loro futuro».