· Città del Vaticano ·

Il cardinale Parolin:
«Ciò che succede
in Medio Oriente
va al di là dell’immaginabile»

 Il cardinale Parolin:  «Ciò che succede in Medio Oriente va al di là dell’immaginabile»  QUO-232
09 ottobre 2023

«Il nostro pensiero in questo momento va a quanto sta succedendo in Medio Oriente, in Israele, in Palestina e nella Striscia di Gaza»: il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, partecipando domenica 8 ottobre a Camaldoli a un seminario sul tema “La terza questione. La Chiesa, i cattolici e l’Italia” ha introdotto la sua relazione con un intervento a braccio puntato sull’escalation di violenza in Israele.

Il porporato ha richiamato l’appello di Papa Francesco all’angelus affinché si fermi la violenza. Un appello, ha detto, «ripetuto da quasi tutti i governi del mondo». Questi eventi — ha sottolineato il cardinale Parolin — «stanno mettendo ancora più in pericolo le fragili speranze di pace che sembravano delinearsi all’orizzonte anche con l’accordo con l’Arabia Saudita». Parolin ha inoltre aggiunto: «Al di là degli sforzi diplomatici che non sembrano avere grandi risultati — e lo dico anche in riferimento alla guerra in Ucraina — dobbiamo unirci tutti in una preghiera corale per la pace». 

Nell’intervista realizzata a margine del convegno con la rivista «Il Regno» si ritrova la massima preoccupazione del cardinale: «Non sappiamo come evolverà e come si concluderà. Quello che sta succedendo va al di là dell’immaginabile».

Costernato, Parolin afferma che «il mondo sembra impazzito, sembra che si faccia affidamento solo sulla forza, sulla violenza, sul conflitto, per risolvere problemi che ci sono, reali, e che vanno risolti con ben altri metodi». «Al di là delle distruzioni di vite umane, a cui abbiamo assistito in maniera orripilante — afferma ancora il cardinale — le fragili speranze di pace che sembravano delinearsi un po’ all’orizzonte stanno andando completamente in fumo. Quindi, questo esigerà uno sforzo molto molto più grande per riprendere i fili e tentare di arrivare a una soluzione pacifica che è l’unica soluzione giusta e l’unica soluzione efficace che eviterà il ripetersi di queste situazioni».

Parolin chiama in causa l’Europa e il suo ruolo. «Perché — dichiara — l’Europa si è costituita proprio come una esperienza fondamentale di pace dopo le grandi tragedie del Novecento e non soltanto al suo interno ma all’esterno. Però — lamenta — credo che i problemi che ci sono all’interno dell’Unione europea, e la difficoltà di rapportarsi in maniera giusta con le altre realtà, rendono difficile questo ruolo di pace che l’Europa dovrebbe svolgere nel mondo. Speriamo — conclude — che recuperi questo suo ruolo e questa sua dimensione ma non lo vedo così chiaro, non lo vedo così netto».

di Antonella Palermo