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Un raid russo sul villaggio ucraino di Hroza, dove era in corso una veglia funebre, causa almeno 52 morti civili

Senza pietà

TOPSHOT - Local resident Sergiy mourns over the body of his spouse Svitlana who died in a Russian ...
06 ottobre 2023

La brutale logica della guerra non conosce pietà, la pace è destinata purtroppo a rimanere solo una speranza all’orizzonte.

I civili inermi continuano a pagarne le conseguenze: i 52 morti e 6 feriti del terribile attacco russo di ieri su un bar in cui era in corso una veglia funebre nel villaggio di Hroza, nella regione nord-orientale di Kharkiv, ridestano l’attenzione dell’opinione pubblica sulla guerra che da oltre un anno e mezzo prosegue incessante nella martoriata Ucraina.

Un sussulto di indignazione contro il rischio di assuefarsi al conflitto che durerà qualche ora, forse un poco di più. Certamente molto di più nelle comunità colpite da vicino da questa tragedia. Ma tutto questo dolore non sembra bastare per invertire la rotta e far tacere le armi.

L’attacco di Hroza — particolarmente efferato perché colpisce un corteo funebre che si era riunito nel piccolo villaggio per commemorare un soldato morto — avviene mentre a Granada i leader europei hanno promesso ulteriori aiuti militari all’Ucraina venendo incontro alle richieste del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Poche ore dopo un missile russo Iskander ha colpito il centro di Kharkiv, dove il corpo di un bambino di dieci anni è stato estratto senza vita dalle macerie. Un’altra vita spezzata da questa guerra brutale. Almeno 23 i feriti, tra cui un bambino di 11 mesi.

E il presidente russo, Vladimir Putin, dal palco del forum di Valdai ha annunciato che Mosca ha testato con successo il missile a propulsione nucleare Burevestnik. È solo l’ultima conferma che la corsa alle armi non può portare alla pace e serve un cambio di approccio radicale.

Il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha intanto condannato il raid russo rimarcando che «gli attacchi contro i civili e le infrastrutture civili sono vietati dal diritto umanitario internazionale e devono cessare immediatamente».

Unanime la condanna per questo attacco efferato da parte dei Paesi occidentali. L’Ucraina avrebbe solo «una settimana di vita» se l’Occidente smettesse di fornire armi, ha dichiarato Putin dal forum di Valdai.

Le parti, purtroppo, rimangono distanti e concentrate sugli obiettivi militari, mentre a pagarne il prezzo è sempre la popolazione ucraina logorata da questa guerra insensata nel cuore dell’Europa.