Il costo della modernità

«La memoria non è mai fatta una volta per tutte: è come un lavoro, una specie di fragile costruzione che cammina sulle parole e sull’esempio delle persone, e come le persone teme il vento gelido degli anni che passano». Intrecciando la memoria a una serie di domande radicali, in Il saldatore del Vajont (Venezia, Marsilio, 2023, pagine 130, euro 15) Antonio Giacomo Bortoluzzi ripercorre una distanza di sessanta anni, precisamente quelli che ci separano dal disastro del Vajont. «Penso — scrive l’autore — a quell’altro per sempre, la notte del 9 ottobre 1963, qualcosa che non doveva accadere, un’eterna colpa umana come quelle di Bhopal in India, Cernobyl in Ucraina e, prima ancora, Seveso in Brianza. La tragedia, la catastrofe, il disastro. Anche questo è un per sempre fatto di dolore, insensatezza, ...