
03 ottobre 2023
Il modo di dire «questa casa non è un albergo» viene costantemente ribaltato; anche le case sono, di fatto, alberghi nei testi teatrali di Barry Gifford. Anche i rapporti di amicizia e d’amore sono segnati dall’arbitrio di fughe e traslochi, dalla roulette di una costante fuga dalla noia che non conosce pace, e che costringe a puntare cifre (in senso morale e materiale) sul tavolo verde sempre più alte.
Luoghi provvisori, non necessariamente freddi, ma comunque senza un’identità definita, spazi convenzionalmente eleganti, intercambiabili, come intercambiabili sono anche i piani dello spazio-tempo, il gioco di specchi tra presente e passato.
Può capitare che una nonna dialoghi tranquillamente con il nipotino — solo stupito, non spaventato, dal fatto che la nonna è morta qualche anno prima — ...
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