
New York , 2. Riconoscere la nostra «comune» umanità, senza ridurre alcuna persona «a particolari caratteristiche, categorie o identità di gruppo». È la dichiarazione dell’arcivescovo Gabriele Caccia, osservatore permanente della Santa Sede presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite, nel corso della 78ª sessione dell’Assemblea generale dell’Onu, in riferimento all’agenda dedicata allo sviluppo sociale.
Ricordando quanto più volte evidenziato da Papa Francesco, monsignor Caccia ha sottolineato come lo sviluppo umano integrale richieda «la cura del benessere sociale, spirituale e culturale di ogni persona». A partire da concreti sostegni a famiglie, istruzione e lavoro, per superare quella cultura dell’«usa e getta», diffusa nelle società di oggi, attraverso una solidarietà che generi un vero sviluppo sociale.