Emergenza migranti

Si delinea un nuovo fronte per l’emergenza migratoria: è quello del Costa Rica, dove da tempo è divampata una grave crisi che vede centinaia di migliaia di persone attendere giorni e giorni prima di attraversare la frontiera con Panamá e poi proseguire verso gli Stati Uniti. L’attesa — estenuante e sfiancante per chi ha tra le mani solo la speranza di ricominciare una vita migliore, pur se lontano da casa — si consuma soprattutto a Paso Canoas: secondo i dati ufficiali, a settembre almeno 60.000 migranti sono passati da questo valico, ovvero il triplo della popolazione locale, pari a 20.000 abitanti. Ma nel 2023 circa 385.000 profughi hanno varcato la frontiera, in aumento rispetto ai 248.000 del 2022.
Il governo del Costa Rica ha ora intenzione di dichiarare lo stato di emergenza: come annunciato dal presidente, Rodrigo Chaves Robles, il numero di persone che arrivano nel Paese ormai «supera la capacità istituzionale» di prendersene cura. La stato di emergenza consentirebbe, quindi, di destinare maggiori fondi alle istituzioni competenti per affrontare la crisi.
Il 6 ottobre Chaves sarà a Panamá per un incontro con il suo omologo, Laurentino Cortizo Cohen. Anche Panamá, infatti, si trova ad affrontare una crisi migratoria senza precedenti, con un totale di 399.606 persone entrate nella nazione nel 2023 e con un tasso di oltre 2.000 profughi al giorno nel solo mese di settembre.