· Città del Vaticano ·

I saluti del cardinale Jean-Marc Aveline

Il Mediterraneo
può diventare
un crudele cimitero

 Il Mediterraneo  può diventare  un crudele cimitero  QUO-219
23 settembre 2023

Marsigliesi di tutte le confessioni e religioni salgono sulla collina di Notre-Dame-de-la-Garde per affidarsi a Maria, che viene chiamata “Madre Buona”. Lo ha sottolineato il cardinale Jean-Marc Aveline, arcivescovo di Marsiglia, nel saluto rivolto a Papa Francesco durante l’incontro di preghiera con il clero diocesano nella basilica mariana.

Un santuario col quale avevano familiarità anche i santi, come Charles di Foucauld, che veniva a pregarvi in ogni suo passaggio a Marsiglia, prima o dopo le sue numerose traversate del Mediterraneo; oppure la piccola Teresa di Lisieux, Mariam Baouardy, Karol Wojytŀa.

Il cardinale Aveline ha preso poi la parola anche durante il momento di raccoglimento con i leader religiosi nei pressi del Memoriale che sorge vicino alla basilica, «davanti a questa stele, qui eretta, di fronte al mare — ha spiegato il porporato — in omaggio ai marinai e ai migranti che sono morti nel sudario delle onde». Questa tappa, ha fatto notare, è senza dubbio «una delle più emozionanti» della visita del Pontefice. Il Mediterraneo, «così bello e pacifico, può anche diventare, lo sappiamo tutti, un crudele cimitero». Il cardinale ha riconosciuto che quando i marinai scompaiono in mare, è «un dramma per le loro famiglie», ma questo «fa parte dei rischi del loro mestiere»; tuttavia, quando uomini, donne e bambini, che «non sanno nulla di navigazione, che fuggono dalla miseria e dalla guerra, vengono derubati dei loro beni da trafficanti disonesti, che li condannano a morte facendoli salire su vecchie e pericolose imbarcazioni, questo è un crimine». E quando, ha insistitito, «le istituzioni politiche vietano alle organizzazioni non governative e anche alle navi che incrociano in queste acque di portare soccorso ai naufraghi, è un crimine altrettanto grave e una violazione del diritto internazionale marittimo più elementare».