19 settembre 2023
Ci sono piccoli “oggetti volanti” che non cadono mai, film che di quando in quando possiamo estrarre dalla videoteca rivedere senza sentire il peso del tempo. È il caso di Un ragazzo di Calabria piccola gemma di fine anni Ottanta (1987) che, sotto la guida di Luigi Comencini racconta una delle storie infinite del sud: un ragazzo che vuole realizzare e i suoi sogni e vuole farlo lì. Nella Calabria più dura e profonda Mimì (Domenico Sileca) è un ragazzino in piena adolescenza che vive con sua madre e suo padre (e due fratelli piccoli) in un vecchio casolare contadino. È modesta la famiglia di Mimì, una di quelle nelle quali ogni giorno che passa è una scalata di Everest, suo padre Nicola (un giovane e bravo Diego Abatantuono) si arrangia come può, fa il custode tuttofare presso ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati