· Città del Vaticano ·

Una nuova edizione delle poesie

Bonhoeffer e l’arma segreta dell’attesa

 Bonhoeffer e l’arma segreta  dell’attesa  QUO-215
19 settembre 2023
Dieci componimenti scritti in carcere in cui il  teologo luterano riecheggia la musica e i canti della sua tradizione  per resistere alla paura e al dolore «Esitavo a mandartela perché temevo ti potesse spaventare. Questo non deve succedere e non succederà se coglierai quello che c’è dietro. Le ultime righe sono la cosa più importante, per esse è nato tutto il resto; a esse mi sorreggo e dovrai farlo anche tu» scrive Dietrich Bonhoeffer alla sua fidanzata Maria nel giugno del 1944, a margine di un componimento in versi. Aggiungendo: «Di più oggi non posso dire. Tutto ciò che potevo è in questo tentativo di poesia. Se non ti piace strappala, buttala via. Ma non volevo tenerla nascosta». Ha bisogno di parlare con qualcuno, almeno scrivere, ...

Questo contenuto è riservato agli abbonati

paywall-offer
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati